FLUSSI

DI CLAUDIO KHALED SER

CLAUDIO KHALED SER

 

Libia, Tunisia, Algeria e Marocco.

Sono queste le porte sub sahariane che varcano i Migranti verso le coste del Mediterraneo.

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Cartina di alamy.com
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A questi, si aggiungono tutti coloro che, residenti nei sopra citati Paesi, cercano una via di fuga verso l’Europa.
Stiamo parlando di molte migliaia di Persone.
Mentre L’Algeria ed il Marocco hanno adottato una forte politica di contrasto, inviando l’esercito a presidiare i cammini della speranza e li ricacciano indietro, ricorrendo all’uso della forza, non é così per la Libia e la Tunisia.
Il Fezzan libico é dominio incontrastato dei predoni, delle tribù e ovviamente dalle cosiddette Brigate, formate per lo più da individui senza alcun scrupolo.
I Migranti vengono presi in consegna, venduti ad altri, ridotti in schiavitù fino a quando non hanno pagato il “debito del passaggio”.
I più “fortunati” vengono catturati dalla Guardia Nazionale e condotti nei lager.
Più facile fino a ieri, l’accesso dalla Tunisia.
Distanze ridotte dai confini al mare e poca pressione da parte dell’esercito mandato anche qui a tutelare i confini che sono comunque quelli con la Libia e l’Algeria.
Da ieri qualcosa é cambiato dopo l’introduzione di severe norme d’ingresso nel territorio, firmate dal Presidente Saied.
Un giro di vite drastico dai connotati “razzisti” che ha ovviamente trovato il consenso da parte dei tunisini stessi, in preda ad una grave crisi sociale ed economica.
Quindi, mentre il lavoro della Guardia Costiera sia algerina che marocchina é agevolato dai controlli (e dalla repressione) a sud, più complicato é quello dei libici e tunisini.
Guardiamo i numeri per dare un senso alle parole.
In Algeria e Marocco il flusso é di circa 20 mila Persone che arrivano sulle coste in cerca di una barca.
In Tunisia siamo a 40 mila, in Libia oltre 60 mila.
Quindi, circa 150 mila Persone all’anno che cercano di salire sulle carrette del mare.
Gli “spiccioli” sono rappresentati da piccoli gruppi che arrivano alle coste seguendo percorsi meno battuti, più lunghi ma più sicuri.
Naturalmente a costoro vanno aggiunte tutte quelle Persone che fuggono da Egitto e Turchia.
Un numero decisamente inferiore agli altri Paesi nord africani.
Ma pur sempre consistente.
E’ chiaro che quando si parla di Migranti, identificarli come tunisini o marocchini é assolutamente fuorviante.
Il 70% proviene dai Paesi a sud, dall’Africa sub sahariana o addirittura dalla cosiddetta Africa Nera.
E’ sui Governi di quei Paesi che bisogna intervenire, affinché possano offrire al Popolo una ragione per restare e non dieci per fuggire.