UN ANNO DI SELFIES

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Nel 2021, mentre parlava male dei percettori del RdC, giungendo ad umiliare, in diretta televisiva, un padre di tre figli, la signora Santanchè ci inondava di post, informandoci dettagliatamente sui suoi spostamenti, sui cani che possedeva, sui suoi tornei di tennis, sui treni che prendeva ecc ecc. Insomma, ci rendeva edotti su come fosse totalmente priva di problemi la sua vita.
Da un privè costosissimo in spiaggia, o da un campo di golf; in completino da tennis rigorosamente firmato o con un abito brutto quanto costoso, chiudendo il post sempre con la stessa domanda: “e voi amici cosa fate?”
Cosa facevamo?
Molti di noi si occupavano, ancora lo fanno, di garantire ai propri figli il pranzo e pure la cena. Altri di garantire le cure per i propri cari malati, altri ancora lottavano per conseguire i mezzi economici per assicurare un percorso riabilitativo ad un disabile.
Cose che la classe politica, da lei degnamente rappresentata, ha cancellato a vantaggio di utilità per altri gruppi sociali, o privilegi, ricchezze e lauti stipendi per sé stessa.
Oggi sappiamo che tutto ciò avveniva nello stesso momento in cui le sue società non pagavano debiti e dipendenti, ma pagavano lei, permettendole ostentazione di ricchezze, abiti firmati, cazzeggi vari, cagnolini fonati, lavati e pettinati da parrucchieri specializzati che costavano un occhio della fronte, pose fotografiche su sofà in privè di spiaggia, da migliaia di euro e vita sfolgorante. Vita ostentata in spregio della povertà che affligge sempre più questo paese. Vita che lei stessa ritenne una patente che la autorizzò ad umiliare un povero uomo che con il RDC manteneva tre figli.
Curiosamente, ciò che ha fatto la signora Santanchè, se accertato, potrà essere giudicato da un giudice un reato passibile di condanna, mentre l’uomo umiliato non potrà essere condannato da nessuno
Insomma lei spendeva i soldi dei creditori e dei dipendenti.
Insieme a quelli che prendeva per lavorare in Parlamento per lavorare (cosa che faceva pochissimo) facendo il suo torneo di tennis, vedendo il personal trainer, andando al ristorante da 100 euro al piatto, indossando l’ennesimo abito brutto da 7.000 euro e preparando la sua comparsata in televisione, dove accomodata in un sofà con le gambe rigorosamente accavallate, parlava male del reddito di cittadinanza ed umiliava chi lo percepiva.
Et voilà: ecco rappresentato in forma plastica il Marchese del Grillo o, molto più semplicemente mancanza di rispetto e la riedizione, 240 anni dopo, della corte di Luigi XVI.
Quella del 1789, tanto per intenderci.
Quella che finì con la presa della Bastiglia.
.
Santanchè deve dimettersi, punto.