DI PIERO ORTECA
l battaglione caucasico “Akhmat” di Kadyrov, è formalmente agli ordini della Guardia nazionale russa. Militarmente, niente di paragonabile ai mercenari di Prigozhin ma questi miliziani hanno altre “eccellenze” da paura, tipo la ferocia. E si muoveranno su veicoli blindati cinesi “Tiger”. Non un’arma letale ma su cui sentiremo ancora molto litigare.
Va anche detto che alcune delle fonti vale l’imperativo della “virtù del dubbio”.
Il “quasi golpe” di cui tutti sapevano
Secondo il Financial Times, tutti sapevano della rabbia che covava tra le fila dei Wagner e delle loro più volte minacciate ribellioni. Sapevano tanto bene da cercare per tempo soluzioni alternative sul campo di battaglia, in attesa di rimettere in riga quei combattenti ribelli. Ceceni di pessima fama ma poco credibili militarmente. Il Financial Times li chiama ‘soldati tik tok’, a denunciare che, per la maggior parte, sono buoni a fare fotografie pubblicitarie da far girare sui social. Insomma, rischio di una nuova recita in commedia, chi a montare nuovi eserciti, chi a sminuire dileggiando.
Report Stratfor
Il think-tank americano Stratfor ricostruisce gli eventi noti che hanno portato al cortocircuito Wagner-Esercito o, meglio, Prigozhin-Shoigu, dimostrando che molte delle accuse rivolte dai miliziani al governo erano fondate. La prima analisi risale al 12 maggio, quando la crescente ostilità dei comandanti delle forze regolari aveva già raggiunto il massimo. I Servizi d’intelligence americani stavano spiando tutto, anche il ruolo di collegamento del generale Surovkhin, adesso caduto in disgrazia, forse arrestato. Risulta che Putin, almeno all’inizio, abbia cercato di sostenere, sia pure indirettamente, le richieste di Wagner (rifornimenti, armi, movimenti sincronici di truppe regolari), ma poi abbia progressivamente spento il suo interesse.
Ancora sul controllo di Wagner
La spinta ultima alla rivolta il provvedimento governativo, dell’inizio di giugno, che toglieva a Wagner la facoltà di arruolare liberamente nuovi mercenari. Un diritto che veniva ora riservato in esclusiva allo Stato. Ed è proprio in quel periodo, a scanso di equivoci, che tutto il battaglione di ceceni si è messo in regola, registrandosi negli elenchi del Ministero della Difesa e, di fatto, guadagnando una sorta di pre-incarico, che sarebbe diventato operativo in caso di problemi per il Gruppo di Prigozhin. Tutto studiato a tavolino, sembrerebbe, ricordando sempre che le fonti citate sono tutte fortemente sospettabili.
La armi cinesi ai ceceni
“Esempio, le armi cinesi comparse nell’arsenale ceceno, come divulgato dai Servizi ucraini, che hanno citato un video proposto dallo stesso Kadyrov. La notizia è stata ripresa con grande evidenza da ‘Stratfor’. Il think-tank statunitense sottolinea come in Cecenia potrebbero arrivare armi cinesi – i ‘Tiger’ blindati-, con triangolazioni ormai di pratica comune nel mondo. Trasporto truppe che i ceceni potrebbero usare in Ucraina, se mai ci arriveranno. E sul tema il rischio di forzatura di lettura politica di parte diventa alto”.
Articolo di Piero Orteca, dalla redazione di
1 Luglio 2023