PSICOTROPA!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Ci sono battaglie impossibili da sostenere senza passare da idioti o da ignoranti, e quella contro la cannabis è una di esse.

Non solo perché qualsiasi illazione sulla pericolosità delle canne è smentita dai dati sociali e criminologici dei tanti paesi deve il suo uso è consentito e neppure per i miliardi che in un solo giorno la liberalizzazione toglierebbe ai trafficanti, ma soprattutto perchè metà della popolazione ne ha fatto esperienza diretta e sa benissimo che il rischio più grande derivante dall’uso della maria è quello di scottarsi con l’accendino.
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La panzana più insostenibile, quella sì criminogena e che grida vendetta, è che tra le droghe leggere e quelle pesanti non ci sia alcuna distinzione. Ve lo dice uno che le ha frequentate entrambe e che sa bene come i loro effetti stiano esattamente agli antipodi, ma chi non ne ha avuto esperienza diretta deve credermi sulla parola perché non ho nessuna voglia di addentrarmi in un campo già sviscerato da tutti gli esperti del mondo.
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Generalizzando le chiamano “sostanze psicotrope” come se l’alcol e il tabacco non lo fossero, ma cosa c’è di più psicotropo dei falsi moralismi e della marcia ipocrisia? Quella che scatena l’aggressività, che fa urlare, che fa roteare gli occhi come faceva la bimba dell’Esorcista, che gonfia la carotide al limite dell’esplosione come nei film splatter, che fa protendere il capo in avanti come per azzannare chiunque la pensi diversamente, che trasforma la serena consapevolezza del proprio potere nella più volgare delle aggressioni?
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Ecco, per gente così una bella canna sarebbe davvero una mano santa.