“MINA’, QUANTO CI MANCHI”

DI MARINO BARTOLETTI

 

Non poteva che essere così il funerale (privato) di Gianni Minà: col clima giusto e con le persone giuste. E anche i (pochi) vip che c’erano non hanno fatto alcuna passerella, essendo li semplicemente come amici veri.
Quando il celebrante frate Francesco (guardiano del Santuario de La Verna, quello in cui il suo Omonimo prese le stimmate) nel mezzo dell’omelia ha detto commosso “ca**o Minà, quanto ci manchi” abbiamo capito che non avevamo sbagliato indirizzo.
Fra’ Francesco ha ripercorso la vita di Gianni (“Bello nell’anima, evangelico e francescano”), sottolineandone il senso della generosità e del rispetto: “Lui nei “personaggi” cercava prima di tutto le “persone”: esaltandone la dignità umana, fossero gli ultimi o i padroni del mondo. Ora sorrido immaginandolo al cospetto di quel Dio che ha sempre cercato con la sua fede: certamente già pronto a lanciarsi nella più strepitosa intervista che abbia mai fatto”. Poi ha parlato dei suoi occhi “grandi e buoni, ma col raggio laser di una curiosità infinita”.
Loredana ha invece concluso con una vera e propria lettera d’amore: “La prima – ha detto – che Gianni non mi correggerà”. E ha annunciato l’istituzione della Fondazione che porterà il suo nome e che ne tramanderà l’enorme patrimonio culturale che ci ha lasciato.
Sono passati appena due giorni dalla sua morte e poche ore dal suo addio. Ma ha davvero ragione frate Francesco: “Ca**o Minà, quanto ci manchi”!