CONTRO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Le manovre finanziarie non hanno mai brillato per chiarezza e intelligenza, neppure quando a metterle insieme c’era personale politico ed economico di buona qualità.
Sono sempre state una specie di “nozze coi fichi secchi” dove, come se non bastasse la penuria di cibo ovvero di denaro, si intrufolavano ogni genere di imbucati ognuno con la bava alla bocca per arraffare il suo pezzettino.
No, non è questo che caratterizza la prima manovra dell’Anno Uno dell’era neofascista che sta per vedere la luce…
La questione è molto più grave.
La peculiarità di questa legge finanziaria è la sua fisionomia complessiva perché questa è l’esatto contrario di una legge che cerca di accontentare tutti, questa è una manovra “contro”.
Contro i poveri ma anche contro i benestanti onesti, contro i disoccupati ma anche contro i lavoratori, contro i giovani ma anche contro gli anziani, contro gli studenti, contro le donne, contro i malati, contro gli immigrati, contro gli omosessuali e per finire buttandola in caciara persino contro i cinghiali.
E poi passando a bersagli immateriali contro la cultura, contro la giustizia, contro l’eguaglianza, contro i diritti, contro la solidarietà… Insomma, contro tutti e tutto compresi gli elettori di destra che però pare che ancora non se ne siano accorti.
A trarne vantaggio saranno poche corporazioni proprio come ai tempi del Gran Consiglio del Fascismo, quelle che sempre hanno prosperato nell’area grigia della società che Giorgia Meloni si dichiara pronta a difendere con le unghie e con i denti.
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Ecco cosa abbiamo combinato, disgraziati!