VULCANI MEDIORIENTALI

DI CLAUDIO KHALED SER

CLAUDIO KHALED SER

 

La repressione non é mai una politica intelligente.

Pensare di arginare i flussi migratori pattugliando e respingendo é inutile, stupido e inumano.
I Paesi Nord Africani sono vulcani sociali attivi che eruttano colate di Persone in fuga dai territori, pensare di fermare il flusso ricorrendo a “memorandum” come quello in vigore con la Libia, aumentare la presenza di navi europee con il compito di respingere nuovamente verso le coste africane le barche dei Migranti, é la cosa più cretina che si possa pensare.
Il Mose può salvare Venezia dall’acqua alta, ma immaginare di costruire nel Mediterraneo una simile struttura fatta di navi (da guerra) per fermare l’esodo dai Paesi poveri verso quelli ricchi é semplicemente demenziale.
I “Paesi vulcani” eruttano e continueranno a farlo fino a quando non muteranno le condizioni sociali all’interno degli stessi.
La Libia é, grazie alla nostra guerra esportata in quel Paese, uno Stato in completa anarchia, senza un Governo, senza una Politica, senza nessuna speranza.
Il fallimento dell’ ONU é legato agli accordi personali di alcuni Paesi, come la Francia e come l’Italia, che privilegiano il commercio, infischiandosene della situazione politica, corrompendo e prezzolando piccoli boss mafiosi per poter continuare ad esportare l’oro nero ed il gas.
La Tunisia é sull’orlo del baratro.
Zero risorse, zero investimenti, zero futuro.
Code kilometriche per poter acquistare un kilo di zucchero o due litri di latte.
Gente che non solo non arriva a fine mese col misero salario che ottiene, ma neanche alla metà.
Prezzi della spesa quotidiana che salgano di giorno in giorno, impedendo quindi il commercio ed ovviamente alle Persone di poter vivere degnamente.
Se non si interviene rapidamente ed in modo massiccio sull’economia nazionale, questi due “Paesi vulcano”, continueranno ad emettere fiumi di Persone e non saranno certo le navi a fermarli.
L’Europa é stata bravissima, in una notte, a distruggere un Paese ed ammazzare il suo Presidente, ma incapace in anni a favorire l’insediamento di un Governo capace di rispondere alle esigenze del Popolo.
Ed ora ne paghiamo le conseguenze.
In Tunisia, tutti in fila ad applaudire la Rivoluzione dei Gelsomini.
Ma, il giorno dopo, quando il profumo del bianco fiore é svanito, quando tutto l’apparato politico-sociale é stato frantumato, nessuno ha mosso un dito per favorire la nascita del nuovo Stato, imponendo quelle riforme necessarie, in grado di salvare il Paese dal dissesto.
Fare l’elemosina per pagare gli stipendi ai funzionari, non é un modo serio di fare politica, dare soldi a fondo perso senza chiedere piani di sviluppo (e di crescita) non é un modo “normale” di aiutare un Paese.
E non lo é nemmeno, mandando le navi a fronteggiare le coste.
Così come non é pensabile di allestire Campi Profughi per rinchiudere le Persone che dai Paese sub-sahariani, arrivano in Tunisia per salpare verso l’Europa.
Quando li hai rinchiusi nei ghetti, poi cosa ne fai ?
La scellerata politica della polvere sotto il tappeto.
Ma qui si parla di ESSERI UMANI, di Persone che vogliono vivere la loro vita, non di “carichi residuali” da imprigionare e dimenticare.
Tra qualche giorno sarò in Libia.
Ancora una volta davanti al filo spinato dei ghetti.
Senza nessuna illusione, quello che ho lasciato, lo troverò immutato.
I soliti campi, i soliti carcerieri, le solite vittime.
Ed io il solito stupido con la speranza in tasca di poter fare qualcosa.