IL CONVOGLIO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

 

Nella marineria viene definito così un gruppo di imbarcazioni che navigano vicine seguendo la stessa rotta per fornirsi aiuto reciproco o per trarne vantaggi commerciali o militari. Va da sé che la velocità massima del convoglio è pari a quella della nave più lenta tra quelle che lo compongono.
Concettualmente dovrebbe essere la stessa cosa per quella che noi definiamo patria, un luogo geografico ben preciso dove gruppi sociali diversi navigano di conserva, curiosamente in marineria si dice così dal sostantivo “conservo” che significa compagno.
Alla guida del convoglio Italia oggi c’è l’estrema destra, quella che sul concetto di patria ha costruito le proprie fortune infilandolo come prezzemolo in qualsiasi ricetta abbia deciso di cucinarci mettendo poi come contorno una serie infinita di slogan della serie prima-gli-italiani o rispolverando lo storico Dio-patria-famiglia.
Patrioti un par di palle se la prima cosa che fanno è abbandonare la nave più lenta, quella dei poveri che percepiscono il reddito di cittadinanza, nelle mani dei pirati che contro ogni logica sono strettamente imparentati con i comandanti delle navi più veloci. E altre navi vengono lasciate indietro, quella della sanità pubblica, quella dell’istruzione, quella dei diritti civili e sociali, quella dell’equità fiscale, quella della giustizia giusta.
E non basta ancora, con il regionalismo secessionista ribattezzato autonomia differenziata anche le navi superstiti andranno ognuna per conto suo, l’unico a mantenere la rotta sarà proprio l’incrociatore fascista che avevamo eletto per proteggerci tutti.
L’ho già scritto prima ma vorrei che fosse ben chiaro a tutti:
PATRIOTI UN PAR DI PALLE!