I PERICOLI DEL PRESENTE

DI GIANCARLO SELMI

Per capire la magnitudine della tragedia in cui siamo entrati, basterebbe vedere come fanno la spesa e quello che comprano gli italiani.

Lo stato di povertà assoluta sta inglobando, giorno dopo giorno, sempre più persone. In questa categoria entrano, sempre più numerosi, gli occupati. Smentendo un principio che dovrebbe essere fondamentale in un paese del primo mondo.

Quello che impedisce che povertà e lavoro risiedano nella stessa frase. In un panorama sociale da tragedia, chi dovrà governarci nei prossimi anni, litiga sul nome dei ministri, sui presidenti delle camere, sull’incarico ministeriale, obbligatorio, che dovrà essere assegnato alla Renzulli.

Alla persona, quindi, che decideva il casting delle “cene eleganti” di B. E non è solo questo.

Stiamo celebrando la discesa delle importazioni di gas russo al 9%, mentre compriamo gas USA a sette volte ciò che vale e che ci costerà almeno 20 volte il gas russo. Senza avere in programma un piano vero di aiuti a famiglie ed imprese. Senza recuperare, dai vampiri del settore energetico, il prelievo forzato di sangue dalle vene degli italiani.

Reso possibile da speculazioni indecenti e rivoltanti. Avremo un governo di estrema destra, altro che “moderatismo”. La Meloni era e resta pericolosa. Avremo come Presidente del Senato un dichiarato neofascista che, nel 1973, in qualità di segretario del Fronte della Gioventù, organizzò una manifestazione non autorizzata, nel corso della quale venne assassinato un agente di polizia, Antonio Marino.

Avremo l’eldorado delle destre: la commistione fra affari, più o meno nobili e leciti, e l’abbattimento dei diritti civili. Neoliberismo ed incapacità, che aggraveranno le differenze sociali, conditi da una rivoluzione nella giustizia che avvantaggerà, più di quanto già lo siano, corrotti, evasori e mafiosi.

Le premesse ci sono tutte per rendere più che probabili le previsioni più nefaste. E, di tutto questo, saranno responsabili il PD e gli organizzatori ed autori del conticidio, non escluso il massimo garante della Costituzione che, quel intrigo renziano e di palazzo, avrebbe dovuto evitare.

Un grazie a parte, va indirizzato ai “folgorati” dalla Meloni ed a quelli che hanno preferito restare a casa il 25 settembre.