Giuseppe Conte

UN POPOLO (DI FURBI) DA SALVARE

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Il nostro “sport nazionale”

Dovremmo essere orgogliosi. Siamo il popolo più furbo del mondo. Sempre alla ricerca di scorciatoie. A noi le regole ci fanno un baffo. Evadere, corrompere, farsi corrompere, è il nostro vero “sport nazionale”, la nostra autentica passione. Tedeschi, inglesi, americani? Sono degli sprovveduti. Pagano le tasse, non sono corrotti e, udite udite, mandano in galera e per molto tempo evasori, corruttori e corrotti.
Noi no.
E così al primo caso di corruzione scoperto nel Parlamento europeo, su cinque persone coinvolte, quattro sono italiani. Presi con la mano nella marmellata. Con i sacchi di contanti nel salotto. È una splendida riproposizione dell’Italia vera. Una eccezionale fotografia della cultura di moltissimi italiani. Che figata, noi sì che siamo intelligenti.
E siamo tanto intelligenti da non capire che quello che ci rifiuta il POS, o non ci dà lo scontrino, ci sta fottendo, ripeto fottendo, l’IVA. Che, detto per inciso, non è una tassa che colpisce il venditore, è una tassa completamente a carico di noi consumatori. Per il venditore è una partita di giro, lui non la paga, la paghiamo noi perché è compresa nel prezzo di vendita. E la paghiamo sia in caso di scontrino o POS, sia nel caso opposto.
La piccola differenza fra il primo ed il secondo caso, è la seguente:
– scontrino o Pos, l’IVA andrà nelle casse dello stato;
– no scontrino, no POS, l’IVA se la incassa, quindi ce la ruba, il negoziante. Perché il prezzo sarà lo stesso, quindi comprenderà l’IVA.
Ma noi siamo solidali con i furbi, anche quando ci fottono, ci rubano. Votiamo i partiti che li favoriscono, perché, sotto sotto, tutti ci sentiamo furbi, e vorremmo essere come quelli che ci fottono anche quando non riusciamo ad esserlo. E poi questo stato. Cos’è questo stato? Ci vorrebbero forse dire che ne facciamo parte?
Noi siamo furbi, ci lamentiamo di tutto. Anche delle strade con i buchi, strade che potrebbero essere aggiustate con i soldi che fottono a noi con l’evasione dell’IVA e che vanno dritti dritti nei materassi di quelli che ci fottono, sempre loro, fino a quando un decreto del meloni di turno, non consentirà di spenderli a 5.000 euro la botta.
I ladroni sono i “divanisti” del reddito di cittadinanza, non quelli che rubano 26 miliardi ogni anno evadendo l’IVA e rubandola dalle nostre tasche. No, quelli sono poveracci che vanno aiutati. E noi, le vittime del furto, ci lamentiamo per loro e votiamo i loro partiti.
Siamo intelligenti e furbi noi italiani.
Nella foto l’unico che può salvarci da noi stessi.
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