CONTE: NESSUN RITARDO NELLA PRESENTAZIONE DEL PIANO DI RIPRESA A BRUXELLES

DI VIRGINIA MURRU

 

Si tratta di una fake news, la notizia è stata smentita categoricamente dal presidente del Consiglio, il quale ha affermato che l’Italia non è assolutamente in ritardo con la presentazione del Piano di resilienza e di ripresa nazionale.

E’ stato a quanto pare un noto quotidiano (e molti altri si sono aggiunti questi giorni) a diffondere la “notizia inesatta, destituita di ogni fondamento” – come ha chiarito il premier. A Bruxelles non c’è pertanto alcun allarme sulla trasmissione dei documenti richiesti, e lo sostiene a gran voce anche il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

A conferma delle smentite del Governo c’è la conferenza stampa del 18 novembre scorso a Bruxelles, nella quale due Commissari europei hanno affermato che non esiste una reale preoccupazione circa la presentazione dei Piani.

Sono state messe a tacere anche le ‘voci’ secondo le quali ci sarebbero state delle divergenze e discussioni tra il premier Conte e il ministro dell’Economia, ma a quanto pare si tratta ancora di supposizioni infondate, raffiche sinistre in un tempo già di per sé agitato dagli avvenimenti legati all’emergenza in corso. A smentire ogni riferimento al riguardo ci ha pensato anche il ministro per gli Affari Europei, Enzo Amendola.

Il ministro Gualtieri ci ha addirittura sorriso sopra, chiarendo la posizione del Governo, e la coerenza nei rapporti con Bruxelles. E’ peraltro di questi giorni la notizia che la Commissione europea ha accolto con favore, e considera ‘nel complesso in linea’ con le raccomandazioni Ue, il documento programmatico di bilancio dell’Italia per il 2021.

E tuttavia il vice presidente della Commissione, Valdis Dombrovskis, avverte che vi sono misure d’intervento pubblico volte a contrastare l’impatto sulla crisi pandemica, a sostegno dell’economia, che avranno riflessi di carattere permanente, non semplicemente temporanei sul bilancio. E la Commissione rimanda in ogni caso all’analisi più dettagliata che sarà diffusa come di consueto in primavera.

A preoccupare Bruxelles è il debito pubblico del Paese, che per ovvie ragioni, in questa fase congiunturale, con l’imperversare della crisi economica causata dall’emergenza sanitaria, è aumentato, e il ‘monster’ raggiungerà a fine anno il 160% del Pil.

Vi sono fondate ragioni di preoccupazione a Bruxelles, e in primis a Roma. Ma le misure di contenimento del virus, limitano fortemente i margini di manovra per arginare gli effetti sul tessuto produttivo e l’economia in generale. Inevitabile che la crescita del debito non possa essere contrastata con interventi efficaci.

Ma non ci sono dubbi sulla trasmissione entro i termini stabiliti a Bruxelles del Piano di ripresa e resilienza dell’Italia. ‘Le interlocuzioni con la Commissione europea sono continui, e basate sul dialogo’ – assicura il ministro Gualtieri. Aggiungendo che fino ad ora nessun paese ha presentato il Piano finale, e il governo italiano sta a sua volta lavorando intensamente in questa direzione.

Il titolare del Mef tiene anche a placare gli animi, dopo le impressioni negative derivanti dal veto sul Recovery Fund, apposto da Polonia e Ungheria, alle quali si è aggiunta questi giorni la Slovenia.

Il premier Conte ha definito il veto degli Stati Visegrad (detti anche frugali) nel suo intervento alla XXXVII  Assemblea annuale Anci,  “quel soffio di sovranismo che ancora alita in via più marginale in Europa..”

Il ministro dell’Economia ha affermato su questo punto che il negoziato europeo per superare questi scogli sul bilancio pluriennale comunitario, e aprire la strada al Recovery, è sulla via della risoluzione, al massimo a dicembre si verrà a capo di questi ultimi nodi sulla questione.