LIBIA, LA GUERRA DEL PESCE

DI CLAUDIO KHALED SER

La Guardia Costiera Libica, quella “fedele” al Caporale Haftar, ha sequestrato giorni fa, due pescherecci italiani, la Antartide e la Medinea,con 18 pescatori a bordo, colpevoli di aver gettato le reti in acque libiche.
Ricordo che La Libia ha “allargato” il proprio dominio sull’acqua da 12 a 75 miglia e che questa “personale” frontiera non é mai stata ratificata da nessun accordo.
Resta il fatto che tutte le barche (italiane) che oltrepassano tale limite, vengono sequestrate e condotte in porto.

I 18 pescatori italiani, sono in stato di fermo, di fatto, prigionieri di Haftar.
Il “buon uomo” chiede, per il loro rilascio, che vengano riportati in Libia i 4 scafisti, nonché mercanti di Esseri Umani, detenuti in Italia e condannati a 30 anni di galera per la drammatica “Strage di Ferragosto” nella quale morirono 50 Persone.
E’ ovviamente una ritorsione dell’isterico Haftar alla presunta tregua siglata tra Serraj e Saleh che l’Italia ha subito benedetto pur sapendo che é inesistente.

Ma, come ha affermato quel buontempone del nostro Ministro degli Esteri, la “Priorità dell’ Italia è la ripresa della produzione petrolifera”
In poche parole, non ce ne frega un accidente della guerra, dei morti, dei sequestrati e dei migranti; l’importante é che arrivi il petrolio.
Lo Statista Di Maio dimentica che se non si raggiunge una qualsiasi tipo di pace, i rubinetti dell’oro nero si aprono e si chiudono a seconda degli umori di Haftar e dei suoi sgangherati soldati.

Nel frattempo, proseguono i colloqui nella città marocchina di Bouznika tra il Governo di Tripoli e quello di Tobruk.
Intorno al tavolo, oltre ai due, c’é ovviamente la Turchia, l’Egitto, gli Emirati e l’onnipresente Francia.
Manca l’Italia.
Eppure si discute di Misurata, e del futuro assetto libico.
Eppure si decide che l’Italia, cacciata dai turchi e dai tripolini dalla città, non debba mai più farci ritorno.
Eppure si decide che i terminal petroliferi gestiti da Haftar, vengano controllati direttamente, anche dal Governo di Tobruk.
Eppure si sta parlando di quale assetto politico la Libia ha bisogno per sopravvivere, quale Governo e quali uomini.
Tutti “eppure” che al sorridente Di Maio non importano molto perché la “Priorità ………”

A margine di tutto questo, le barche continuano a salpare.
Ieri la Guardia Costiera, quella di Serraj, ne ha bloccate nove.
Riportati tutti i migranti, negli hotel 5 stelle, piscina e aria condizionata gestiti dalle milizie sulla terraferma.

Chiudo con una buona notizia.
Stanno bene le 83 Persone abbandonate dai trafficanti nel deserto del Sahara sulla strada che porta ad Agadez
Erano stati lasciati, senza cibo né acqua, dai criminali impauriti dalla presenza in zona di soldati.
Una squadra di soccorso dell’International Organization for Migration li ha trovati dopo 4 giorni che vagavano nel deserto.
Tra loro sette bambini di pochi anni.
Sono tutti nel Campo di Dirkou.
In quel pezzo di deserto, negli ultimi quattro anni, sono state salvate oltre 2000 Persone.
Non si saprà mai quanti sono morti.

Non chiedetemi quale é stato e quale sarà il loro futuro.
Accontentatevi del presente.