LA PACE DI CARTAPESTA

DI CLAUDIO KHALED SER

Il brutale omicidio di Hanan al-Barasi a Bengasi ad opera di un commando armato, ha di fatto spezzato in due il Forum di Tunisi.

Tripoli e Tobruk sono oggi molto più distanti anche se il Governo della Cirenaica si é detto “dispiaciuto” per la morte della Tigre di Bengasi.
Ed ovviamente i sostenitori di una e dell’altra parte, si sono schierati, rompendo quella falsa “intesa sui contenuti” che di fatto non c’é mai stata.

Ma quella che si sta sgretolando é soprattutto l’ipocrita COMUNITA’ INTERNAZIONALE che attraverso l’ONU vorrebbe guidare la trasformazione della Libia.
Tutti sappiamo che sostiene a parole il Governo di Tripoli e quell’ometto insignificante che lo presiede.
Ma solo a parole perché nei fatti lo ha abbandonato da tempo.

Dopo l’ ITALIA che ha stipulato contratti per la fornitura di armi all’ EGITTO (che sta nel fronte opposto) é di ieri la notizia che la GERMANIA fornirà al dittatore egiziano 10 NAVI DA GUERRA ed é in procinto di firmare un secondo accordo per la fornitura di DUE SOTTOMARINI.
Vi ricordo che l’EGITTO é nella coalizione armata al fianco dell’ ARABIA SAUDITA nella guerra contro lo YEMEN e che le direttive europee sono quelle di non fornire armi ai Paesi in guerra.
Ma non solo.

La FRANCIA, alleata con l’ EGITTO e nello stesso tempo alleata con Tripoli, sta effettuando operazioni militari nel Mediterraneo, con gli egiziani, ovviamente in chiave anti TURCHIA.
La prossima settimana, sarà la volta della GRAN BRETAGNA (che sta con Tripoli) ad affiancare le navi egiziane in queste esercitazioni navali.
Poi toccherà alla SPAGNA (pure lei con Tripoli) ad addestrare i marinai del Cairo.
Ma allora chi rimane col Governo di Al-Serraj ?
Nessuno, come sempre.

A quale titolo la Tripolitania si candida ad essere guida del Paese se tutti i suoi alleati finanziano la parte opposta ?

La TURCHIA é finita in un angolo.
Dopo aver cacciato l’ ITALIA da Misurata ed instaurato una base navale, deve fare i conti con i blocchi mediterranei che di fatto impediscono alle navi turche di approdare.
FRANCIA, EGITTO e GRECIA sorvegliano le coste e bloccano tutti i convogli diretti a Misurata.

La RUSSIA che dovrebbe stare con Haftar, quindi con l’ EGITTO, in realtà é alleata coi turchi in questa “guerra anti-occidentale”, ma deve fare i conti con l’opposizione dei PAESI ARABI schierati contro Erdogan.
Aiutare (palesemente) la TURCHIA vorrebbe dire perdere preziosi alleati nei Paesi del Golfo.
E gli USA ne approfitterebbero immediatamente.

E’ chiaro a tutti che il Dossier LIBIA é solo il teatro di competizioni che nulla hanno a che vedere con la LIBIA stessa.

In questo poco edificante scenario politico-militare si cerca di allestire una commedia di Pace che avrà lo stesso valore dei Bastoncini della Felicità di Vanna Marchi.

Al via il terzo atto della soap-opera.