DI MICHELE PIRAS
Ci sono anche cittadini italiani fra i 9000 deportati da Donald Trump a Guantanamo.
Migranti pacifici trattati come terroristi, mentre a Los Angeles e San Francisco esplode la rivolta e il Presidente minaccia di avvalersi delle leggi anti insurrezionali.
800 europei, fra britannici, tedeschi, francesi, belgi e nostri connazionali, vengono spediti in un campo di concentramento, in attesa di essere rispediti a casa, mentre e l’amico di Meloni e Salvini chiede all’Europa di fermare “l’invasione”.
Vedete cosa succede?
Nella follia xenofoba e sovranista, a furia di sbraitare contro i migranti, si scopre l’acqua calda, ovvero che da qualche parte del Mondo l’invasore, il parassita, il “negro” sei proprio tu.
E magari pensavi anche di essere occidentale, alleato e figlio della gallina bianca.
Invece sei un clandestino e dunque (per loro) un delinquente, anche se non hai fatto niente di male, anche se sei andato solo per lavorare e costruirti una vita migliore, anche se ti sei sempre comportato seguendo le regole e magari parli l’inglese meglio di certi americani.
E non è il karma
ma precisamente il frutto dell’idiozia di una parte del genere umano, il frutto di una ideologia malata, di un’etica di guerra che fonda il suo successo politico sul pregiudizio, l’ignoranza e la contrapposizione fra esseri umani.
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Vediamo se, almeno ora, Giorgia Meloni raddrizzerà la schiena e solleverà il tono della voce per chiedere la immediata liberazione dei nostri fratelli d’Italia deportati e imprigionati come dei qualsiasi tagliagole dell’Isis.
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“Soy una raja en el mar, fantasma en la ciudad,
Mi vida va prohibida, dice l’autoridad”.
Manu Chao, “Clandestino”, 1998
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Michele Piras