NO, TUTTI UGUALI NON LO SONO AFFATTO

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Nell’attuale campagna pubblicitaria, ideata per spingere qualche milione di babbioni a votarla, dice “chiamatemi Giorgia perché sono una di voi”.
Bene, in quel “voi”, c’è il mio Giulio, bimbo disabile con una malattia rara, al quale ha tolto i soldi per i progetti di vita indipendente, o per il “dopo di noi”, o i famosi 200 milioni che stanziò Conte e che Draghi dirottò ad altro nel 2021, promettendo di restituirli ai disabili a rate di 50 milioni l’anno e che lei ha azzerato?
Oppure gli amministratori delegati delle banche alle quali ha permesso di capitalizzare gli extra profitti, evitando perfino la tagliola delle tasse ordinarie?
In quel “voi” c’è il lavoratore costretto a lavorare in condizioni disumane per un salario da fame, o ci sono gli azionisti di Leonardo e i costruttori di strumenti di morte, arricchiti sempre di più da questo governo? In quel “voi” ci sono i pensionati ai quali sono stati sottratti denari, o le famiglie costrette a pagare bollette da capogiro dovute alla sola speculazione e a un mercato libero che somiglia più al far west che a una nazione civile? O le famiglie costrette a pagare il 20% di più nella spesa, contro aumenti salariali inesistenti?
O ci sono gli amministratori delle grandi corporations, che avranno cospicui benefit legati alla sicura distribuzione di utili faraonici ai propri azionisti?
Ebbene, penso che in quel “voi” non ci sono io, non c’è mio figlio.
Ma che non ci sia nessuno dei cosiddetti “comuni mortali”.
Il vero “voi” è spiegato dalla enorme transumanza di denaro, migrato dalle tasche delle famiglie italiane a basso reddito, a quelle degli speculatori, dei grandi finanzieri, delle banche, delle imprese assicuratrici, di quelle delle armi, delle imprese del petrolio e dell’energia. Infine della sanità privata. Della “razza padrona italica”, per intenderci. Vera padrona di questo governo e della Gioggia. Messa al potere da una joint venture fra poteri forti, informazione, finanza e qualche potente loggia, con la fattiva collaborazione di Letta nipote e di quel partito che continuano a definire sinistra. Facendoci sbellicare dalle risate.
E così, mentre quella che dichiara di essere “una di noi”, faceva le parate in onore ai costruttori di armi, ricordando le scene più comiche e grottesche di “scuola di polizia”, con l’aggiunta del gigante e della nana, qualcun altro, Giuseppe Conte, andava a giocare con i bimbi disabili della “Nostra Famiglia” di Lecce. Stringeva le mani dei genitori di quei disabili, abbracciava i riabilitatori. Distribuiva speranza, insomma.
Le foto che allego mostrano due mondi diversi. E i “voi” di due mondi diversi.
Speriamo che qualcuno di quelli che non vanno a votare si accorga, finalmente, che tutti uguali non sono.
No cari, tutti uguali non lo sono affatto.
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Giancarlo Selmi
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