L’amaro in bocca

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

L’amaro in bocca

E’ stato entusiasmante vedere tanta gente alla manifestazione e percepire l’autentico fremito di umanità che animava tutti, dai leader sul palco fino al meno politicamente impegnato dei partecipanti. Il messaggio è chiaro, ogni limite di decenza è stato infranto cento volte e chi intende mantenere il rispetto di sé stesso non è più disposto a far finta di niente.
Detto questo occorre rendersi conto che non basta, che la testimonianza pacifica di una marea umana non risparmierà ai Palestinesi una sola pallottola, non darà loro una sola pagnotta, non porterà una sola Aspirina nei centri di soccorso medico bersagliati da Israele.

La realtà è quella che è

Il governo italiano non alzerà un dito senza il permesso di Trump e l’Europa non riuscirà a mostrarsi unita neppure davanti a un orrore che dovrebbe scuotere le coscienze di tutti, e se anche così non fosse saremmo in ritardo di molti mesi per considerare appena decenti questi primi accenni di condanna. Gaza è distrutta, la Cisgiordania è nelle mani degli stessi assassini che la stanno razziando a piacimento e ancora dobbiamo sentirci ricordare la bestialità del 7 ottobre, ancora dobbiamo ascoltare la favoletta dei due popoli e due stati, ancora dobbiamo temere l’accusa di antisemitismo, ancora dobbiamo sopportare che la memoria dell’Olocausto venga usata per offuscare gli orrori di oggi, per restituire una qualche dignità a una nazione che l’ha irrimediabilmente perduta.
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Vorrei chiudere questo post con una parola di speranza per il futuro della Palestina e anche di Israele ma per quanto io ci provi non riesco a trovarla, l’unica che mi rimane è quella di una punizione terribile per i colpevoli.
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Mario Piazza