Enrico…

DI MICHELE PIRAS

 

Su quel palco, esattamente quarant’anni fa, non iniziò solo l’agonia di una brava persona o di un uomo onesto.
Non basterebbe a spiegare perché ancora oggi gli vogliono bene i sopravvissuti al Ragnarok e tantomeno spiegherebbe perché gli vogliamo bene anche noi, che l’abbiamo conosciuto solo dagli occhi dei padri e delle madri, dai racconti dei compagni che ancora si commuovono.
Moriva un comunista e lo sappiamo benissimo quanto è diventato scomodo dirla così.
E a tutti ormai sembrò chiaro già allora che era una storia intera, di masse popolari, di lotte per l’emancipazione, di sogni di liberazione, che si stava spegnendo insieme a lui.
Era un mondo intero che finiva.
E questo, in fondo, lo capimmo anche noi, che avevamo solo dodici stramaledetti anni.
Ma tornerà la voglia di sognare quando Berlinguer ritornerà, perché in realtà proprio in quel comizio a Padova, il 7 giugno del 1984, lui ci insegnò a mollare mai, fino all’ultimo respiro.
“Vi invito ad impegnarvi tutti, in questi ultimi giorni che ci separano dal voto, con lo slancio che i comunisti hanno sempre dimostrato nei momenti cruciali”.
Enrico…
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Michele Piras