DI GIANCARLO SELMI
Tutti gli occhi su Rafah.
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È il motto che sta facendo il giro del mondo, che sta riempiendo i social, i cortei di protesta, i campus delle università.
Il motto urlato da molti milioni di persone. Il motto amplificato da milioni di megafoni.
Il motto che ci aiuterà a non distogliere l’attenzione dal massacro di un popolo. Un massacro pianificato e portato a termine dal criminale razzista e neonazista Netanyahu, insieme ai colleghi razzisti neonazisti del suo governo.
Il motto che ci spingerà a non dimenticare e a continuare a parlare dei bambini uccisi in coda per il pane. Delle lacrime versate dalle madri disperate, su lenzuola intrise di sangue e riempite da piccoli corpi straziati
Per continuare a essere vigili, a testimoniare sul compimento di un genocidio.
Perché nulla resti impunito.
Perché tutto resti nella memoria di chi c’era, c’è, ci sarà.
Per non essere o diventare complici di una barbarie.