UN PAESE CHE NON CONOSCE LA MORALE…

DI SALVATORE GRANATA

 

Meloni è andata avanti mesi a ripetere in Senato, in TV e sui social che i redditi delle famiglie italiane crescevano più che altrove in Europa. La verità? L’Ocse ha certificato che nel 2023 sono diminuiti dello 0,4%.
Una cosa è certa: se le decisioni politiche si prendessero ai cancelli delle fabbriche, l’Italia sarebbe un paese migliore.
Invece governano quelli che fanno a gara per salire sugli yacht dei milionari, con i risultati che vediamo.
Corruzione e sfruttamento sono due facce della stessa medaglia.
Ma del resto siamo un Paese dove i politici condannati in via definitiva, gli indagati e gli imputati, con diversi gradi di gravità giudiziaria ma tutti nello stesso calderone della disonestà, girano a piede libero, dove ministri attaccano la magistratura, presidenti del consiglio devastano un Paese e contribuiscono a devastarne altri con l’invio di armi spasmodico o non riconoscendo popoli lentamente massacrati.
E soprattutto, il Paese di Dante, Leonardo, Salvatore Quasimodo, Michelangelo, Donatello, Raffaello, etc, nel 2024 riesce ad avere in prima posizione tra i libri più venduti, quello di Salvini (che ovviamente non ha scritto personalmente per ovvi motivi) e quello di Vannacci.
Siamo da demolire.
Come popolo, perché per buona parte le colpe sono del popolo onesto che, nonostante sia in maggioranza, con questa legge elettorale e con le regole generali del “gioco” scandalose, non andando a votare e non essendo unito (si dovrebbe unire senza un partito, come colosso popolare), non riesce a battere i collusi che, pur in minoranza, rimettono sempre gli stessi nelle istituzioni (mentre quelli che partono “buoni”, finiscono per omologarsi al sistema).
Ripeto, siamo da demolire.
La moralità, non la conosciamo.
Il nostro è un Paese finito.
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Salvatore Granata