“QUALCUNO SOFFIA SUL DISAGIO SOCIALE”

DI SALVATOE GRANATA

 

Quella a fianco alla Meloni è la ministra del (non) lavoro Calderone.

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Mentre anche oggi gli ex percettori di reddito di cittadinanza hanno protestato davanti alla sede dell’Inps del Tuscolano a Roma, la signora ha continuato la sua opera di demolizione della misura, prima a reti unificate sui principali giornali, poi in Senato. E senza che il giornalista di turno abbia controllato le cifre sparate dalla titolare del Lavoro.
La “fenomena” ha detto alla stampa che “Il Reddito di cittadinanza è costato agli italiani 25 miliardi di euro in tre anni senza produrre i risultati attesi: né in termini driduzione della povertà né in termini di accompagnamento al lavoro”. Peccato che tutti gli osservatori hanno già certificato il contributo della misura alla riduzione della povertà.
E ancora, questa volta sul Corriere della sera (ma anche su altri quotidiani), la ministra sostiene che chi dice che in Italia ci sono scarse possibilità di lavoro è disinformato o è in malafede:
“Il lavoro c’è ed anche tanto, d’altronde, i dati ufficiali parlano chiarissimo: l’occupazione cresce e la disoccupazione è in calo. Il problema è inverso: le aziende non riescono a trovare i lavoratori che cercano”.
Una balla stratosferica alla Briatore.
Bisogna vedere a che condizioni salariali e disorganizzate i lavoratori sono costretti a offrire le loro prestazioni ai datori di lavoro.
Poi l’affondo:
“Non si deve attendere che lo Stato ti dia un sussidio, ma bisogna rendersi parte attiva per cercare lavoro. Vuole un esempio? In Campania, regione con il numero più alto di percettori di Rdc (circa 25 mila), sono stati censiti 108 mila posti di lavoro disponibili”.
Ma dove vive?
Ma parla seriamente?
Ma crede che se ci fossero posti di lavoro decenti le persone perbene non sarebbero state ben felici di accoglierle?
Infine, la ministra del (non) Lavoro del governo Meloni che con l’abolizione del RdC getta milioni di persone nella condizione di schiavizzarsi, prostituirsi, andare a rubare, morire d’inedia, uccidersi, dice che “qualcuno soffia sul disagio sociale”.
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Su quel “qualcuno” ha ragione, ma deve cercare dentro casa sua e in parte dell’opposizione.