SANDRO PERTINI, IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PIU’ AMATO DAGLI ITALIANI

DI SALVATORE GRANATA

 

Il 25 settembre di 127 anni fa (nel 1896) nasceva Alessandro Giuseppe Antonio Pertini, il Presidente della Repubblica più amato dagli italiani.

Un partigiano, un antifascista vero, una persona onesta e intransigente, con un’ironia folgorante e sempre orgoglioso di essere italiano.
Lui ha lottato con dedizione e passione insieme a Enrico Berlinguer per cercare di ridare dignità ad un Paese che di rado, dopo la sua Unità e le due guerre mondiali (a cui partecipò, finendo sia in carcere che al confino), ha saputo esprimere le proprie potenzialità politiche e morali.
Il suo modo di intervenire direttamente nella vita politica del Paese rappresentò una novità per il ruolo di presidente della Repubblica. Se fino ad allora era prevalsa una lettura strettamente “notarile” dei poteri presidenziali, pensate all’inutilità di Mattarella, Cossiga, Ciampi o Scalfaro, con Pertini divenne indiscutibile che ai poteri formali del Quirinale si aggiungeva il cosiddetto “potere di esternazione”. E i suoi interventi e le sue ingerenze, perfino gli avversari non riuscivano a sminuirli.
Pertini è stato un esempio, Napolitano (così come tanti altri) assolutamente no.
Se ancora crediamo in qualcosa di diverso da Renzi, Berlusconi, Salvini, Meloni, Donzelli e compagnia cantando, è perché ci sono stati giganti alla Sandrino.
E oggi più che mai, nelle istituzioni ne servirebbero a vagonate.