METAMORFOSI

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Tra i personaggi pubblici che ho più perculato su questa pagina Alessandro Di Battista si era meritato un posto in prima fila.
Ho prima deriso la sua carriera politica nel M5S e poi sbeffeggiato le sue velleità letterarie di inviato nel Terzo Mondo. Di lui non mi piaceva nulla, neppure lo scooterone che cavalcava in campagna elettorale col piglio di Don Chisciotte sul suo destriero Ronzinante.
Da molto tempo il Dibba era uscito dal mio radar politico per ricomparire improvvisamente ieri sera da Gramellini ed è stata una magnifica sorpresa. Non c’è una sola delle parole che ha detto che io non possa sottoscrivere e le ha dette nel modo giusto, con l’indignazione, la lucidità e la determinazione necessarie per travolgere i tentativi di arginarlo del suo mediocre intervistatore.
Bravo Alessandro, davvero. Ci hai messo 12 anni a trasformarti ma il risultato è più che soddisfacente. Darò un’occhiata al tuo libro “Scomode verità” e se scoprirò che anche grammatica e sintassi hanno fatto progressi potrei persino tributarti un caloroso applauso.
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Mario Piazza