PAESE CHE VAI…

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Ci sono sistemi giudiziari dove “intaccare la dignità dello Stato” è un reato che supera in gravità tutti gli altri, talmente grave da diventare un importante capo d’accusa in un processo per truffa sul mercato azionario ed edilizio di dimensioni inimmaginabili anche per paesi ben più ricchi del Vietnam: 26 miliardi di dollari.
Dopo aver versato una lacrima per l’atroce sentenza che condanna a morte la signora Truong My Lan che ho avuto occasione di incontrare durante i miei anni vietnamiti, non posso fare a meno di pensare a che sconvolgimento avverrebbe in Italia se fosse introdotto un reato del genere.
Da noi per fortuna non esiste la pena di morte ma qualche annetto di carcere lo potremmo allegramente rifilare a quasi tutta la nostra classe dirigente.
Allora sì che i miliardari smetterebbero di insidiare le nipoti di Mubarak, che schifezze come “Open to meraviglia” non esisterebbero, che i ministri studierebbero un po’ di storia e geografia e che i leader politici ci penserebbero due volte prima di fermare un treno o di andare a rendersi ridicoli all’estero sul palco di Vox o nelle celebrazioni del principe Bin Salman.
E invece niente, da noi la dignità dello Stato vale meno di un Rolex da ficcarsi in saccoccia alla prima occasione.
.