LA LISTA DI SCOPO. STATI UNITI D’EUROPA

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

Ovvero: come si cambia per non morire.
Musica e testo di Emma Bonino
(Fiorella Mannoia c’entra nulla, in quel caso i cambiamenti erano altri)
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Potrebbe essere un'immagine raffigurante ‎4 persone e ‎il seguente testo "‎2013 1975 2018C CENTRO EUROPA 2013 AMNIST GIUSTIZA LIBERTA 1994 រ្ង ח FPALIA FORZA 1998 OOB BILI BILDERBERG 200PD] Persto/Democratice Parsito Democratico 2006 Bbaga 0B48A 1999 Emma BONINO Emma BONINO ทที่้ส! alde ಮ 2006 2004 2002 2001‎"‎‎
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Correvano i primi anni ’70. Ci eravamo lasciati alle spalle il ’68 con tutti i suoi sommovimenti, le rivoluzioni ideali e idealizzate, la lotta contro l’autorità di qualunque tipo fosse, contro la cultura dominante. La prima Bonino fu una giovane impegnata politicamente, distributrice di volantini, partecipante delle riunioni che avevano come tema il cambiamento del mondo intero. Cantava “Comandante Che Guevara” insieme a stuoli di ragazzi con eskimo e loden con sciarpa, e ragazze con minigonne ascellari e capelli in disordine.
Poi venne Pannella e fu amore a prima vista.
La lotta di classe venne sostituita da divorzio, aborto e diritti civili. Le diseguaglianze sociali furono accantonate in favore delle esigenze del mercato. La parola d’ordine: liberalismo. I canti, le riunioni con il megafono seduti a terra, i wurstel arrostiti, vennero sostituiti dalle riunioni nei salotti bene, comodamente seduti, da ghiotte tartine con caviale del Volga e salmone scozzese affumicato con legno di rovere delle foreste di Edimburgo.
La nostra Emma Bonino aveva già capito tutto.
Nel 1994 l’abbraccio con Berlusconi. Il liberismo, l’impresa, l’anticomunismo viscerale, il filoamericanismo a livelli parossistici. L’alleanza con antiabortisti, con razzisti, con rappresentanti del medio evo culturale e tutto meno che difensori dei diritti civili. Ma sì! Perché tutto fu condito da un ottimo, abbondante e garantito, seggio in Parlamento.
La nostra Emma Bonino aveva capito tutto, ma anche di più.
Nel 1998 Bildeberg (mercato mio ungimi tutta), 1999/2000 lista orgogliosamente a lei intestata, preludio ad un’entusiastica alleanza maggioritaria con Berlusconi nel 2002. Nel 2004 sboccia la Margherita con il suo pupillo Rutelli come leader, il suo amore per i fiori prende il sopravvento e la spinge ad allontanarsi dal pedopornonano, parlandone male. È l’inizio della fase floreale e della conversione a sinistra (si fa per dire). Prima con il garofano, poi con Prodi e l’ulivo – i fiori furono integrati dalle piante – fase che possiamo definire “vegetale” – poi con il PD, nel 2013 con Letta, poi con Renzi, fino all’approdo ad un partito (lei stessa) nel 2018 dal nome +Europa, prendendo al volo l’opportunità di un seggio sicuro, offertale dal suo amico Renzi.
Finalmente, nel 2022, pur nelle liste degli ex odiati ex comunisti, diventati liberisti, democristiani e di destra, abbracciata dall’amico Letta, la prima trombatura. Oddio, come può resistere il concetto di poltrona senza il didietro della Bonino? Ottima domanda. Ma l’Italia è il paese delle elezioni. C’è sempre tempo e poltrone a sufficienza, basta attendere.
E così: voilà nasce il progetto chiamato Stati Uniti d’Europa”.
Un nome ridondante per misere ambizioni. Lei stessa ha definito il neonato partito o qualunque cosa sia, “una lista di scopo”. Mai definizione fu più azzeccata. Lo scopo è una caritatevole poltrona dove potrà appoggiare le stanche terga. Perché lei senza cariche non può vivere, la cara e vecchia, lo dico con affetto, Bonino.
La scelta degli alleati? Questa volta non ha badato a spese, il solito Renzi che spera di arricchire il suo zero qualcosa per cento e un uomo condannato per mafia, tal Cuffaro. Ma che sarà mai, per un seggio si fa qualunque cosa.
Lunga vita alla Bonino.
Evviva i camaleonti, vera meraviglia della natura.
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Giancarlo Selmi