PRIMA GLI ITALIANI, IN CHE SENSO?

DI SALVATORE GRANATA

 

Che Gabriele Marchesi sia libero, in quanto il 23enne antifascista, accusato con Ilaria Salis di lesioni aggravate “potenzialmente letali”, non sarà trasferito in carcere in Ungheria, è un fatto positivo. Menomale che la Corte d’Appello di Milano ha rigettato la richiesta di consegna avanzata dalla magistratura ungherese in seguito ad un mandato di arresto europeo eseguito lo scorso novembre nel capoluogo lombardo.
I rischi di un trattamento inumano e degradante nelle carceri ungheresi ci sono tutti.
Oltretutto la richiesta ungherese non rispetta il principio di proporzionalità: la pena prevista, infatti, è compresa tra i due e i 24 anni di reclusione per lesioni potenzialmente mortali, quando ci sono 5 giorni di prognosi per gli estremisti di destra aggrediti. Che se fosse per me, i fascisti andrebbero esiliati.
E gli antifascisti premiati. Però io sono troppo barricadero. E non sono un giudice.
Che Ilaria Salis sia ancora detenuta in quel modo, quello che vedete in foto (il giudice ungherese non le ha concesso i domiciliari), anche quando va a processo in Aula, è un fatto disumano. Neanche negativo. Con manette e guinzaglio. Boh. Gli amici di Meloni e Salvini.
E quindi la presidentessa ignora la vicenda perché la Salis è un’insegnante antialmirantiana, idem Salvini, Renzi fa finta di essere democristiano o addirittura di sinistra mandando Scalfarotto in Ungheria (minchi* Scalfarotto!) e il pd coglie la palla al balzo per farsi l’ennesima pubblicità sui diritti civili. Anche il pd deve mostrare “qualcosa di sinistra”.
Il problema è la politica (che deriva dal problema dell’elettorato italiano rassegnato, astensionista e in mala fede). È sempre e solo quello. Con una classe politica all’altezza e un Paese rispettato nel mondo, nessuno proverebbe a ricattarci o a limitare la libertà e il diritto a una giusta difesa dei nostri connazionali all’estero.
Ma siccome nelle istituzioni abbiamo dei “guappi di cartone”, forti con i deboli e remissivi e servili con i forti, la sinistra dopo Berlinguer e Pertini è morta, ci perculano e/o torturano ovunque e a reti unificate.