MEMORIE DI UN DITTATORE

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

C’è un ricordo della sua adolescenza che Putin ama raccontare, di quando ragazzino povero si divertiva insieme ai suoi compagni a dare la caccia ai topi che infestavano la periferia di Leningrado. Venivano usati sassi e bastoni e la maggior parte dei malcapitati roditori riusciva a scappare ma ci fu una volta in cui lui da solo riuscì a spingerne uno in un angolo senza alcuna possibilità di fuga, e mentre già il giovane Vladimir pregustava la bastonata fatale il topo girò su se stesso e lo morse con ferocia ad un polpaccio.
Putin finiva il suo apologo mostrando tutta la sua ammirazione per quel topo e spesso aggiungeva un’altra lezione che aveva imparato nei bassifondi dove si vanta di essere cresciuto, una lezione molto popolare anche tra i ragazzi nelle nostre periferie “Evita lo scontro, ma se non è possibile picchia per primo”.
Questo è il personaggio che abbiamo deciso di sconfiggere, possiamo declassare i suoi continui avvertimenti a vuote minacce ma se ci ostiniamo a confrontarci solo muscolarmente con lui possiamo smettere di domandarci se ci sarà la III guerra mondiale per chiederci più realisticamente quando inizierà.
Buon fine settimana a tutti, forse dovremmo passarlo nei supermercati a fare scorte di carne e tonno in scatola.