GLI ABRUZZI

DI PAOLO DI MIZIO

 

Il risultato delle elezioni conferma un mio vecchio pensiero: l’Abruzzo non esiste, esistono almeno cinque o sei diversi Abruzzi: il teramano, il pescarese, il chietino, il sulmonese e l’Aquilano, che a sua volta è diviso in due: il versante orientale del Gran Sasso e la Marsica, ossia il versante occidentale. E infatti una volta la regione aveva un nome plurale, Abruzzi, poi trasformato in singolare, ma la realtà è rimasta quella di prima, a prescindere dal nome.
Comunque gli abruzzesi se la sono voluta e adesso se la tengano, la splendida Armata Brancaleone, dove pullulano gli intellettuali, i filosofi, i raffinati cultori del pensiero sociologico.
Il presidente rieletto, Marco Marsilio, è un uomo assetato di conoscenza, un novello Mr. Livingstone che scoprì le cascate Vittoria e mappò le diramazioni del fiume Zambesi. È quello che disse: “L’Abruzzo è l’unica regione che si affaccia su due mari, anzi tre, contando anche lo Jonio”.
Esempio di vasta cultura di un romano della Garbatella che, catapultato in una regione di cui non sa un ciufolo, non guarda neanche la carta geografica. Fa a memoria, contando sui ricordi delle scuole elementari, in cui pure non eccelleva. Tanto mica è qui per governare bene per l’Abruzzo e gli abruzzesi. È qui per altre cose.
E poi c’è un raffinato politologo venuto dal Nord: quel Salvini che in comizio annuncia un concetto filosofico profondo, incardinato in una costruzione sociologica sontuosa: “Sconfiggeremo i comunisti, quelli che mangiano gli arrosticini finti” (finti?? Oh Santa Maiella, non ci avevo mai pensato!).
E infine c’è Tajani. Non esprime concetti profondi perché sa di non poter competere con cotanti avversari sul piano della filosofia pura, e allora si abbandona a frasi fatte, parole sotto traccia, senza clamore, che vanno bene per tutti. Qualcuno, infatti, parafrasando Arnaldo Forlani della Dc, lo ha definito “Fregapiano”.
E sopra di loro sta la Diva dell’Orbe Terraqueo, la dea suprema dello Zoo pardon dell’Olimpo , ovvero la Meloni, la Lady di Gomma che li sovrasta tutti per capacità e cultura, dall’alto del suo diploma di cameriera d’albergo conseguito alla Scuola Alberghiera.
L’avversario sconfitto – sconfitto mica di poco, quasi 10 punti percentuali di distacco – è un professore universitario. Un intellettuale che ha speso una vita sui libri. Una persona seria. Quindi ciarpame, vecchiume, roba che non serve, gettatelo in fondo a un dirupo, come una vasca da bagno arrugginita che non vale la fatica di essere portata alla discarica.
Viva l’Armata Brancaleone, oggi trionfante e in pompa magna. Gli abruzzesi se la sono voluta e adesso se la tengano, qui negli Abruzzi.