ASSANGE

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

12X
Ho fatto un giretto sui profili X (Twitter) di un po’ di caporioni di partito, per vedere se c’era qualche traccia di Assange.
Iniziamo con Elly: zero assoluto, solo Navalny. L’inadeguatezza di questa ragazza è sempre più imbarazzante.
Conte: nel suo caso c’è un link che rimanda ad un articolo dedicato in primis a Navalny e poi un passaggio su Assange.
<<Spero davvero che qualche spirito debole, amante delle più sciocche polemiche, non ci imputi di volerli mettere sullo stesso piano. E preciso che non ci sfuggono affatto le differenze tra un sistema democratico e un sistema autocratico.[ … ]Insomma, nel caso di Assange parliamo degli Stati Uniti, un Paese nostro “amico”, fondato su regole democratiche [ …] Ma noi, ciononostante, ci auguriamo che l’estradizione di Assange non sia concessa>>.
Fate voi. Questi sarebbero quelli più radicali. Pensa un po’.
Fratoianni: è l’unico che con un tweet prende posizione dalla parte di Assange, senza sfumature di marrone.
Bonelli: tweet su Regeni e Navalny. Assange? Non pervenuto.
Dall’altra parte, ovviamente di Assange, neanche l’ombra.
Ma attenzione: Meloni e Salvini, non tweettano mai sui Navalny. Si distingue, invece, Tajani con un post con la vedova Yulia Navalnaya.
Calenda e Renzi? Non c’ho perso un millesimo di secondo.
Insomma, fine della panoramica: per la nostra classe politica Julian Assange può marcire in galera.