LA TRISTE STORIA DI MONICA SELES

DI ANTONELLO TOMANELLI

ANTONELLO TOMANELLI

Esattamente 15 anni fa, la tennista Monica Seles annunciava il ritiro dalle competizioni agonistiche dopo aver vinto nove tornei del Grande Slam. Certo, molti meno di quelli vinti da icone come Margareth Court, Serena Williams e Steffi Graf. Ma se si pensa che ben otto di quegli slam la Seles se li era messi in saccoccia già all’età di 19 anni, bisogna concludere che nel tennis non c’è mai stata nessuna come lei.

Serba di Novi Sad, classe 1973, una mancina dal vigore atletico impressionante e una tecnica superiore, entra nel circuito professionistico all’età di 14 anni. L’anno dopo vince il suo primo torneo WTA, sconfiggendo nella finale di Houston una big come Chris Evert.

A 16 anni e 6 mesi, alla sua prima apparizione ad un torneo slam, diventa la più giovane vincitrice degli Open di Francia, battendo in finale al Roland Garros la 22enne tedesca Steffi Graf, numero uno del ranking mondiale, che si era appena fatta il Grande Slam, impresa unica nell’era open del tennis. È il 9 giugno 1990.

Ormai la serba è scatenata. Continua a stravincere, tanto che in pochi mesi scavalca nella classifica WTA proprio quella macchina da guerra della Graf, agguantando la vetta. È lei la leader del tennis mondiale femminile, a soli 17 anni.

Ma la sua prematura fine è in agguato e si materializza in quel maledetto pomeriggio del 30 aprile 1993. Sta disputando i quarti di finale del torneo di Amburgo contro la bulgara Magdalena Maleeva. Mentre è seduta per il cambio di campo, un tedesco di nome Günter Parche scende come una furia dagli spalti e la accoltella alla schiena.

Un colpo violento, per fortuna non troppo profondo. La lama entra di un paio di centimetri sotto la scapola sinistra. Ma è un colpo che le devasta la psiche. Diventa depressa e bulimica. Non riuscirà a mettere piede in un campo da tennis per due anni.

L’obiettivo dello scocomerato tedesco è raggiunto: garantire la vetta alla connazionale Steffi Graf, di cui è fan sfegatato. Günter Parche morirà nell’agosto 2022 all’età di 67 anni, dopo averne trascorsi 18 in un ospedale psichiatrico della Baviera.

Soltanto parzialmente recuperata, Monica Seles riuscirà a vincere gli Australian Open nel gennaio 1996, il suo nono e ultimo torneo slam. Poi, praticamente più nulla, fino al mesto ritiro.

Circa un anno dopo quella fatale aggressione, Steffi Graf in conferenza stampa aveva dichiarato: «Non è facile per me convivere con la consapevolezza di essere la numero uno del mondo solo perché Monica è stata aggredita». Chapeau!

Cosa avrebbe potuto combinare Monica Seles senza quella aggressione, nessuno di noi può dirlo con certezza. Ma non è difficile da immaginare. Già lanciata come un Patriot verso la storia, sarebbe diventata la versione femminile del Gigante, il connazionale Novak Djokovic.