“LA CITTA’ BRUCIA E SI SUONA LA LIRA”

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Sarò pesante con queste parole, me ne rendo conto, ma io sono sconfortato dal fatto che tutti i media parlino del grottesco spettacolo andato in onda ieri sera a Sanremo e nessuno delle dichiarazioni, oggettivamente folli, di una persona che quasi nessuno conosce ma che è una delle più potenti d’Europa: Isabel Schnabel, uno dei sei membri dell’Executive Board della BCE.
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Tradotto e brutalizzato: quella che co-decide se e quanto dovrete pagare di vostro mutuo.
Ha un potere immenso, credetemi. Immenso, spropositato. Con il suo voto si muovono decine, centinaia di miliardi su centinaia di milioni di persone, inclusi tutti noi.
E ieri quella persona ha pubblicamente detto di essere preoccupata del fatto che “l’economia cresca e il mercato del lavoro sia ancora stabile” (l’ho dovuto rileggere due volte per crederci). Lasciando presagire livelli di tassi elevati ancora per chissà quanto in nome di una lotta all’inflazione che sta mandando all’altro mondo il paziente. Tassi che stanno portando a un’obesità finanziaria le banche che grazie ad essi fanno profitti record, assieme ai grandi ricchi (lo dice l’Oxfam: crescono), e un deperimento economico le fasce medio-basse della popolazione, con tassi di insolvenza alle stelle e pignoramenti.
Ripeto: l’ha detto una delle persone più potenti d’Europa. Come se un medico avesse detto “sono preoccupato che il paziente torni in salute e possa alzarsi dal letto”.
Ma non ne parla nessuno.
Quello che lei ha detto ieri peserà su tutti noi, il prossimo mese. Ve lo giuro che è così: su tutti noi che abbiamo mutui e prestiti. Imprese, cittadini: tutti. Ci affosserà.
Ma si parla di spettacoli indecorosi e grotteschi, strapagati.
La città brucia e si suona la lira.