GERUSALEMME LIBERATA

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Si inizia a discutere del “dopo-sterminio”, su cosa fare e con chi fare una presunta ricostruzione.
Gli ebrei insistono con la distruzione.
Prima cancelliamo tutto e poi ne parliamo, questa é l’idea di Tel Aviv.
E anche qui, le posizioni divergono, c’é chi ancora ieri chiedeva l’uso di una bomba atomica, chi vorrebbe spedire i superstiti in un’isola, come il ministro ebreo Katz che di nome fa probabilmente Testa, chi molto più semplicemente auspica una eliminazione totale di ogni palestinese, usando se necessario anche il colera.
Di certo gli ebrei non intendono fermarsi.
Dopo aver raso al suolo Gaza, ora stanno distruggendo Khan Yunis, seppellendo sotto le macerie gli sfollati fuggiti dal nord in cerca di riparo.
I blindati hanno occupato ogni via di fuga, schiacciando nell’area oltre un milione di Persone, vittime predestinate del massacro.
E c’é chi ancora parla di “due stati” nonostante il rifiuto di entrambe le parti (con ovviamente motivazioni diverse) d’affrontare il discorso.
L’ultima trovata degli americani é quella di creare “due Palestine” una del nord (Gaza) ed una del sud (Cisgiordania).In mezzo gli ebrei a controllarle entrambe.
Altra ideona di “Testa di Katz”.
Qualcuno incomincia a chiedersi invece cosa fare di Israele, lo stato fantoccio usurpatore sfuggito al controllo dei suoi stessi “creatori”.
E’ chiaro che questa “mostruosità” dev’essere, se non eliminata, perlomeno ridotta.
E altrettanto chiaro é che bisogna rimetterla nei confini che le erano stati assegnati nel 1947, anno del turpe disegnino.
Quindi il problema NON é cosa fare della Palestina, ma come impedire agli ebrei di continuare la loro scellerata esistenza nei territori occupati con la violenza delle bombe.
Prima di pensare ad uno Stato Palestinese, bisogna intervenire su quello ebraico, rendendolo inoffensivo.
In caso contrario avremmo si due Stati, ma sempre in perenne conflitto tra di loro.
Scomodando TorquatoTasso, si deve liberare Gerusalemme, da chi é chiaro, sul come s’accettano proposte.