MENTIR TACENDO

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Raramente la verità è una sola. Ognuno sostiene a buon diritto le proprie opinioni quale che sia l’argomento trattato ma quando i fatti sono noti e incontrovertibili e si decide di evidenziare solo quelli che ci fanno comodo non c’è scampo, a meno che non si tratti di ignoranza o di carenza di senso logico è la nostra onestà intellettuale che va a farsi benedire.
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Nessuno si senta offeso perché, soprattutto sui social, è un male che affligge tutti incluso il sottoscritto. Il problema non è tanto la naturale voglia di avere ragione ma la gioia con cui ci abbandoniamo a questa pratica invece di impegnarci per contrastarla anche quando non sono in gioco i nostri valori fondamentali o le nostre sviscerate passioni.
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Prendiamo ad esempio questa insopportabile menata dei 30 all’ora sì o no. Ormai tutti sappiamo che gli incidenti a Bologna nell’ultimo decennio hanno causato una media annua di 20 morti e 2600 feriti. E’ una verità incontrovertibile ma se non diciamo anche quanti di essi sono stati vittime di una trasgressione ai limiti di velocità, 30 o 50 non fa differenza, quella incontrovertibile verità si trasforma in una insopportabile menzogna. La stessa cosa vale quando si elencano le grandi città europee che hanno adottato il limite su tutto il loro territorio, una mezza dozzina a fronte di altre cinquanta che non ci pensano affatto. Peccati veniali su una faccenda marginale, il disastro è quando trasferiamo lo stesso pedestre meccanismo a questioni drammatiche come le guerre, i regimi politici, l’immigrazione o la povertà.
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Questo modo di non-ragionare utile solo a spegnere il nostro pensiero è tra le cause principali dell’avanzata delle peggiori destre in Italia e in tutta Europa. Difendiamolo il nostro pensiero, anche e soprattutto da noi stessi.