IL SOVRAN-PATRIOTTISMO ECONOMICO DEL GOVERNO MELONI

DI LEONARDO CECCHI

LEONARDO CECCHI

 

Io avrei una curiosità. Questa destra da anni va sbandierando patriottismo a non finire. Non solo culturale, ma anche economico. Il “sovranismo”, lo chiamano. Ossia: teniamo le cose qui, incluso il potere economico. Difendiamolo.
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Tutto al punto tale da aver bloccato la Bolkestein, la direttiva europea sulle liberalizzazioni in Ue, su asset come le concessioni balneari perché sennò se le prendono le multinazionali brutte, sporche e cattive. Difendiamo l’italianità delle spiagge.
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Poi però da un paio di giorni il signor Ministro dell’Economia Giorgetti è stato spedito dalla Meloni a Davos, in Svizzera, a fare il piazzista delle nostre aziende pubbliche come l’Eni, che si intendono privatizzare. E a chi vogliono venderle? Ai banchieri e investitori multimiliardari stranieri presenti proprio lì a Davos. Peggio ancora: si vendono non le noccioline, ma aziende su settori strategici e delicati come energia, infrastrutture, poste. Gioielli da dare in mano a banche e fondi stranieri.
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Dunque la domanda è: come funziona questo sovran-patriottismo economico? Si accende solo se ci sono elettori da non perdere come per le spiagge e taxi?