SI PUO’ ANCORA AVER FIDUCIA NEL GENERE UMANO

DI PIERO GURRIERI

REDAZIONE

 

«Papà, lo senti questo miagolio, vicino i cassonetti ci sono dei gattini che piangono. C”è freddissimo e magari hanno pure fame».
“Ok, ragazzi, uscite e andate a vedere”.
“Papà, papà, papà, presto esci. Non sono gattini, neppure cani, il pianto viene da dentro la spazzatura, e sembra quello di….”.
“Sono uscito immediatamente e sono andato davanti ai bidoni” ha raccontato Paolo Laforet, operaio escavatorista, che vive con la sua famiglia in vicolo San Giuseppe, Villanova Canavese, due passi da Torino. “Eravamo spaventati, c’era capitato di trovare cagnolini vicino casa ma stavolta, di fianco al cassonetto, c’era un sacchetto rosso con dentro un neonato. E’ stato un colpo. Si vedeva che era lì da tanto: era tutto blu, quasi congelato. Poverino, col freddo che faceva probabilmente non sarebbe sopravvissuto a lungo. E’ stato brutto da vedere”.
È accaduto ieri sera, il bimbo è salvo, Paolo e i suoi figli sono degli eroi (anonimi, perché non si sono fatti fotografare, e la notizia non è tra le prime di stamane): l’hanno salvato perché quel bimbo stanotte sarebbe morto.
Ora, voglio dirvi la cosa più importante, che non è “subito in galera, e buttate la chiave” perché non servirebbe a nulla, ma questa: abbiamo una legge che consente alla madre che non può accogliere una maternità di non riconoscere il bambino e di lasciarlo nell’ospedale in cui è nato, è il DPR 396/2000, che dice pure che Il nome della madre rimane per sempre segreto e nell’atto di nascita del bambino viene scritto “nato da donna che non consente di essere nominata” e dice anche che il bambino sarà subito adottato con una procedura speciale.
E vi invito, vi invito e vi invito ancora a far circolare questa cosa, perché possa raggiungere tutti, tutte. Perché non lo sa quasi nessuno e invece bisogna che lo sappiano tutti, e che si facciano campagne informative su questo invece che su cose inutili. Fate circolare e sappiate che facendolo, potreste salvare una vita e fare in modo che non accada più. E che nessuno di noi in futuro sia costretto a leggere, o a scrivere che credetemi è pure peggio, di neonati abbandonati e di eroi che li salvano. Anche perché il lieto fine non è sempre assicurato. Ed è soprattutto per questo che è importante far conoscere, divulgare, spargere la voce.
In bocca al lupo e buona vita, piccolino.
E grazie Paolo, un abbraccio anche ai tuoi ragazzi. Si può ancora aver fiducia nel genere umano.