LA NOTIZIA PIU’ CURIOSA DEL GIORNO

DI GIANCARLO SELMI

Giancarlo Selmi

 

La notizia più curiosa del giorno è quella che riguarda il sempre vispo Gasparri.
Pare che abbia inveito contro la Berlinguer, la sua redazione e la stessa Mediaset perché non gli è stato concesso di replicare a Giuseppe Conte che, durante la trasmissione di Rete 4 condotta dalla Berlinguer, ha avuto l’ardire di stigmatizzare la presidenza del senatore, di una società operante nella cyber security. Oltre l’incomoda attività e contestualità, dello stesso “gasparrone”, di procacciatore di appalti pubblici, nello stesso ambito della cyber security, e di componente della commissione parlamentare che sulla cyber security è competente. In soldoni e rispettando le sue più che consuete attitudini, il buon “gasparrone”, voleva inveire contro Giuseppe Conte, in sua assenza ovviamente, per aver detto una verità. Neppure negata dal gasparrone stesso.
E così ha chiamato comunista la Berlinguer, comunisti i redattori, attribuendo alla stessa Mediaset un’adesione, ultimamente occorsa, allo stesso comunismo. E gridando (qualcuno ha detto che fosse addirittura provvisto di un megafono), che queste cose con Berlusconi non sarebbero mai accadute. Che gli ospiti invitati dalla Berlinguer sono tutti comunisti (“gne gne gne”).
Mah… Nulla di nuovo, ovviamente.
Il firmatario della legge che consegnò l’etere, gratis, ad una tessera della P2, infaustamente Presidente del Consiglio di vari governi, che durante le sue presidenze ma anche dopo, ha rovinato il paese economicamente e culturalmente, ma ha fatto sontuosamente progredire il suo patrimonio e gli utili, non è nuovo a mischiare interessi privati e pubblici offizi.
Insomma, invece di dimettersi (fosse successo in Inghilterra, in Germania o negli stessi USA, lo avrebbero cacciato via con disonore, per non dire a calci in culo) il nostro, in Italia, si permette di andare in televisione con il megafono. Cosa normale nella nostra Italietta. Unico paese europeo dove crescono cocchi e banane. E non gli si può dare neanche addosso, visto che si trova in splendida compagnia. Fra Renzi pagato da paesi stranieri e direttore di un giornale, Santanchè probabile bancarottiera e dilapidatrice di stipendi altrui e di casse integrazione non dovute, sottosegretari indagati per furto di opere d’arte e autoriciclaggio, portatori sani di pistole che sparano da sole, è molto bene accompagnato.
Ma il problema è l’abuso di ufficio. Siamo alla canna del gas.
Per chi può permettersi di pagarne la bolletta.