AVANTI!

DI MICHELE PIRAS

 

Fra il peggior presidente della storia autonomistica sarda e il peggior sindaco che Cagliari abbia mai conosciuto, alla fine la destra sarda ha scelto Truzzu.
Ovviamente, nel frattempo e in ossequio ai saldi principi sardisti, Christian Solinas attende ostinato il parere di Roma e (c’è da scommetterci) anche un po’ di Pontida, nota località del Regno sardo-ungarico nella quale già da tempo ha lui stesso ammainato le bandiere e consegnato i vessilli che appartennero a Lussu e Bellieni.
Finisce così, per ora, il mistero buffo dei fascio leghisti sardi.
Una tragedia, un po’ comica e un po’ no.
E qualsiasi cosa decideranno oltre Tirreno e oltre il Po, c’è da star certi che per la Sardegna sarà peggio dell’invasione delle cavallette.
Ma è soprattutto giunto il tempo di unire le forze e accantonare divisioni, i tatticismi esasperati e i personalismi, anche nel campo democratico e progressista.
Personalmente non ho mai avuto dubbi sulle capacità, la preparazione, la visione di Alessandra Todde.
L’ho tuttavia seguita spesso in questi giorni, da Nuoro in poi, e mi ha sinceramente stupito quel suo modo così spontaneo di dedicare a tutti un abbraccio, di emozionarsi di fronte a una sala piena, di parlare in maniera concreta, guardando dritto negli occhi le persone.
Il nostro popolo in verità, così stordito e disgregato, ha bisogno anche di questo: di una politica che riavvicina gli uomini e le donne, i loro bisogni reali, il loro diritto al futuro.
Di una politica differente e migliore, che non discende da un principe illuminato e onnisciente, ma dall’empatia di una donna, dalla sua capacità di ascolto, da uno scambio continuo con la Sardegna in carne e ossa, le sue pesanti contraddizioni e le sue enormi potenzialità.
Alessandra Todde rappresenta senza ombra di dubbio la Sardegna migliore, quella con le radici ben piantate nell’Isola e la testa aperta al Mondo intero.
Il cuore oltre l’ostacolo della destra più becera.
Avanti!