NELLA VALLE DI GIOSAFAT

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Quando noi atei e agnostici commettiamo qualcosa di veramente brutto sappiamo che dovremo risponderne soltanto alla nostra coscienza, a eventuali testimoni e se siamo sfortunati alla Giustizia.
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Noi “senzadio” non temiamo il giudizio divino né le fiamme dell’inferno, siamo individui che certamente possono commettere cose atroci ma che non hanno alcun bisogno dell’autorizzazione di Allah, di Dio o di Jeovah. Noi atei non abbiamo un crocifisso, una mezzaluna o una stella di Davide da innalzare su chiese, moschee e sinagoghe per sentirci un “popolo” mentre ammazziamo, storpiamo e affamiamo gente innocente.
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Davanti all’indescrivibile orrore e alla bestiale ferocia di ciò che sta accadendo a Gaza se io fossi Ebreo e credente scruterei il cielo aspettando la punizione del mio dio, quello che distrusse Sodoma, Gomorrah e Gerico per molto meno. Se io fossi Ebreo e credente mi vergognerei di una comunità religiosa dove anche la parte più pacifica e meno sanguinaria si affanna per trovare giustificazioni a ciò che nessun dio o leggenda può giustificare. Se io fossi Ebreo e credente caricherei su un furgone le mie kippah, le menorah, il Talmud, la Torah e tutto il resto di quella mercanzia che il popolo eletto sta adoperando per sterminare un altro popolo e lo abbandonerei in campagna per non rivederlo mai più.
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E invece grazie a dio sono ateo, e se Zuckenberg non mi cancella posso esprimere il mio orrore e la mia rabbia senza chiedere il permesso di nessuno.