LA LOTTA NON CONTINUA

DI MARIO PIAZZA

 

Gli ingredienti ci sarebbero tutti. La repressione poliziesca, l’ignavia aggravata e continuata di una lunga serie di governi, un sistema organizzativo in stato confusionale e il tragico detonatore della morte inutile di uno di loro, Lorenzo Parrelli ucciso dal modernismo di facciata del centrismo liberal e dalla sfacciata sudditanza della politica all’imprenditoria.
E invece nessuno raccoglie ciò che avrebbe la potenzialità per dare il via a una nuova stagione di fermento sociale e culturale, di vere opportunità da contrapporre alle chiacchiere vuote dei politici che si rotolano come un porco fa nella sua porcilaia nella retorica del futuro da affidare ai giovani. E meno che mai i media, abilissimi nello sfruttare gli aspetti folkloristici per fare audience ma ancora più abili nel mettere la sordina a tutta la faccenda e persino nel sabotarla appena si surriscalda. Come per le Sardine, né più né meno.
Eppure basterebbe poco. Un appoggio organizzativo da parte di una sinistra radicale che non esiste più e una fusione tra studenti delle superiori e universitari, quelli che per età e preparazione potrebbero facilmente dare corpo alle avanguardie indispensabili per incanalare la protesta e la rabbia nella giusta direzione.
Il sistema ha imparato molto dai propri errori di cinquant’anni fa e noi sudditi invece non solo non abbiamo imparato una mazza, ci siamo pure scordati quel poco che sapevamo.
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