LE VITE “PREZIOSE” DI MRS. NETANYAHU

DI BARBARA LEZZI

BARBARA LEZZI

 

Questa donna è la moglie di Netanyahu.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante 1 persona e capelli biondi
Ha scritto una lettera accorata al Papa per chiedergli un intervento personale al fine di liberare gli ostaggi detenuti da Hamas dal 7 ottobre.
Con la missiva, ha inviato in dote un feroce attacco dell’esercito israeliano in un campo profughi. Sono morte circa 70 persone, altri bambini, altre donne.
Chissà se la First lady israeliana è più preoccupata degli ostaggi, per i quali tutti speriamo in un’imminente liberazione, o per le sorti politiche di suo marito assediato dalla disperazione delle persone prigioniere di Hamas.
Nella lettera aggiunge: “Il suo intervento potrebbe far pendere l’ago della bilancia e salvare vite preziose”.
Vorrei sommessamente far notare alla signora che il Papa chiede da tempo (inascoltato) una tregua, un cessate il fuoco. Chiede che ci sia pietà almeno per gli innocenti perché, nel mondo civile, le vite sono tutte preziose. Tutte.
Potrebbe anch’ella intervenire personalmente presso l’autorevole consorte perché cessi l’azione di questa “potente vendetta” come egli stesso ha definito questa guerra sempre più disumana.