THE SHOW MUST GO ON

DI CLAUDIO KHALED SER

 

L’UE, sulle note di “aggiungi un posto a tavola” ha concesso il via libera all’ingresso ucraino in sala da pranzo.

Decisione che nulla ha a che vedere con i parametri normalmente richiesti, ma presa sul filo di quella politica estera che passa da un sostegno militare ad uno più “diplomatico” da sbattere in faccia al nemico russo.
Come damigella di corte, é stata invitata anche la Moldavia, mentre la Serbia é rimasta, per il momento, senza sedia.
La prossima mossa potrebbe essere l’invito alla Bielorussia o alla Georgia per la serie “dentro cani & porci” tanto c’é posto per tutti.
Nel frattempo, l’altro alleato europeo, quello staterello fantoccio di nome Israele, sta continuando la sua guerra di sterminio, sostenuto dalle armi americane che gli consentono di imperversare sulla Palestina con raid aerei e bombardamenti a tappeto.
La furia ebrea si sta dirigendo ora verso la Cisgiordania con l’obiettivo di consolidare tutte le posizioni acquisite e di annetterne di nuove.
I raid sui Campi Profughi mietono ogni ora decine di vittime, classificate tutte come “terroristi eliminati” e poco importa se hanno poco più di dieci anni.
La guerra nella Striscia si é spostata verso sud ovest.
Dopo l’assalto a Khan Yunis ora é Rafah nel centro del mirino.
Qui si sono rifugiati i Palestinesi costretti ad abbandonare il nord della Striscia e, dato che uomini, donne e bambini, sono “terroristi” bisogna eliminarli in fretta.
In pieno stile far west, il boia di Tel Aviv ha posto delle taglie sulla testa dei capi delle Brigate.
Poche migliaia di dollari ma che, secondo lui, bastano per convincere qualcuno a tradire.
I famosi trenta denari di Giuda.
In mezzo a questo scenario, davvero sconvolgente, l’unica notizia positiva é che diversi Assistenti Sanitari verranno sostituiti nei Centri Unrwa.
Tra questi anche Tarek che potrebbe a giorni lasciare la Palestina (via Cairo) e raggiungere Tunisi.
Speriamo