SANITA’ A PEZZI

DI CARLO SIBILIA

 

In questi giorni per me è impossibile non pensare all’incendio di Tivoli. La tragica morte di tre persone nell’Ospedale nel quale erano in cura è qualcosa che toglie il sonno. Il mio pensiero e la mia vicinanza non possono che andare alle famiglie delle vittime. Pensare che i propri familiari siano al sicuro in un luogo di cura per poi apprendere la sconvolgente notizia della scomparsa a seguito di un incendio dalle cause ancora ignote, gela il sangue nelle vene.
E il pensiero scatta automatico : “Sarebbe potuto succedere a me, ad un mio familiare”. Tivoli riguarda tutti.
E ci costringe a pensare ad un fatto tanto importante quanto drammaticamente sottovalutato: la sicurezza antincendio degli edifici pubblici e privati. In particolare degli edifici dove ogni giorno curiamo i nostri malati, mandiamo i nostri figli a scuola oppure nei centri commerciali dove ci rechiamo in massa ogni giorno.
Alla soglia del 2024 non è accettabile non rivolgere massicci investimenti in questa direzione.
Bisogna spendere quei 10 miliardi fermi nei cassetti delle regioni e destinati alla sicurezza antincendio.
Subito! Come priorità.
E poi c’è bisogno di squadre antincendio altamente specializzate presenti fisicamente sul posto. Infatti, per quanto possa essere veloce l’arrivo dei Vigili del Fuoco, in situazioni come quella di Tivoli, solo la presenza di un team h24 sul posto, formato, avrebbero potuto affrontare la situazione magari anche scongiurando il dramma.
Bisogna andare in questa direzione. Bisogna farlo a tappeto. Cominciare subito per gli obiettivi che riteniamo sensibili. Vanno formate migliaia di persone alzando gli standard oggi presenti.
Ad esempio aumentare le ore di corso degli attuali addetti antincendio. Senza trascurare il consistente rimpolpamento degli organici dei Vigili del Fuoco nazionali. Ma come capite i mestieri sono diversi.
Il tema delle risorse è solo legato alla priorità.
Mi fa pensare come l’Europa concentri ogni sforzo nel conoscere ogni dettaglio sull’efficienza energetica di qualsiasi elettrodomestico eppure non sia altrettanto accorta alla sicurezza antincendio. Alla nostra SAFETY oltre che la nostra security.
Ricordo come fosse ieri il rogo del grattacielo di via Antonini a Milano dove solo per miracolo all’inizio (e la bravura dei soccorsi dopo) non ci sono state vittime. Bisognerebbe maturare ed affrontare discussioni così delicate per le vite di tutti noi non soltanto quando “ci scappa il morto”.
Spero si renda giustizia onore alle vittime. Giustizia attraverso la ricerca dei responsabili delle chiare mancanze. E onore. Onore si, alzando il livello del dibattito sul tema. Nell’epoca delle divisioni politiche, per una volta, uniamoci nell’affrontare tale battaglia.

.

Foto ANSA