AMNESIA (prima parte)

DI ALFREDO FACCHINI

Alfredo Facchini

 

Si fa presto a dire terrorista. C’è terrorista e terrorista. Vuoi mettere.

Paolo Mieli, Ernesto Galli della Loggia, Maurizio Molinari, araldi dell’italosionismo, come avrebbero definito oggi il giovane Menachem Begin?
Si, il primo ministro di Israele dal 1977 al 1983. Si perché il giovane Begin per quattro anni fu la guida indiscussa dell’Irgun Zvai Leumi, organizzazione clandestina sionista di estrema destra, classificata terrorista dal governo del Regno Unito. Protagonista di un’accesa guerriglia contro la presenza britannica in Palestina.
Ricordiamolo. Nel 1920, con il trattato di Sèvres, i vincitori della prima guerra mondiale si divisero l’impero Ottomano sconfitto: fra le varie spartizioni dell’area mediorientale la Siria andò alla Francia e la Palestina alla Gran Bretagna.
Nel 1942 Begin sbarca in Palestina e si rende subito protagonista di attentati e sabotaggi contro le forze inglesi e obiettivi arabi.
Il 1° febbraio 1944 Begin emana una dichiarazione di rivolta a nome dell’Irgun, contro il dominio britannico in Israele, chiedendogli di cedere immediatamente il suo potere a un governo ebraico temporaneo.
Due settimane dopo l’annuncio, i combattenti dell’Irgun fanno brillare una bomba nei dipartimenti britannici per l’immigrazione a Gerusalemme, Haifa e Tel Aviv. Altre due settimane dopo saltano in mille pezzi gli uffici delle imposte di quelle tre città.
Un mese dopo attaccano il quartier generale nazionale britannico e il quartier generale della polizia segreta a Gerusalemme, distruggono il quartier generale della polizia segreta a Giaffa e fanno esplodere il quartier generale della polizia segreta ad Haifa.
Il 22 Luglio 1946, a Gerusalemme, il botto più eclatante.
Sotto il suo comando, l’Irgun fa saltare in aria un’ala dell’Hotel King David, sede del quartier generale britannico: 90 morti, una carneficina.
Il 31 ottobre 1946 fa una brutta fine anche l’ambasciata inglese a Roma, completamente devastata da 40 chili di tritolo. Due feriti gravi, entrambi italiani.
Il ‘47 è un anno record per le azioni dell’Irgun.
A maggio, organizza un’evasione dalla prigione di Acre, ma durante l’operazione vengono catturati tre militanti – Jacob Weiss, Avshalom Haviv e Meir Nakar – e gli inglesi li condannano a morte mediante impiccagione. In risposta, l’Irgun rapisce due soldati britannici e li porta a luglio sul patibolo.
La rappresaglia causa uno shock in Gran Bretagna. Gli inglesi iniziano a rendersi conto che non possono più governare la Palestina.
Il 9 aprile del 1948, l’Irgun Zvai Leumi e la Banda Stern (altra organizzazione paramilitare sionista guidata da Yitzhak Shamir) si rendono autori del massacro di Deyr Yassin.
120 miliziani sionisti penetrano nel piccolo villaggio palestinese situato in quella che oggi è la periferia di Gerusalemme ovest e uccidono oltre 200 civili arabi, in gran parte donne e bambini.
Completamente raso al suolo, ció che rimase dell’insediamento venne utilizzato per costruire il Kfar Shaul Mental Health Center, un ospedale psichiatrico israeliano.
L’Irgun, assieme alle altre formazioni paramilitari, viene sciolta da David Ben-Gurion, fondatore dello stato di Israele, dopo la proclamazione del 1948.
Begin fonda il partito Herat, contenitore politico in cui confluiscono le vecchie costole dell’Irgun. Nel 1949 viene eletto alla Knesset (parlamento israeliano).
Nel 1973 diviene co-leader della nuova formazione di destra Likud, che racchiude svariati movimenti nazionalisti.
Nel 1977 concorre come candidato premier alle elezioni, che consacreranno sia lui sia la destra israeliana, dopo 28 anni di governi laburisti.
Insomma un bel curriculum. Ma quando passi alla Storia da vincitore, per i cantori che la raccontano, quello che un tempo era un terrorista, si tramuta per magia in un patriota. Un padre della Patria. Un gruppo terrorista per incanto si trasforma in movimento di liberazione nazionale.
Amnesia volontaria, memoria selettiva o più semplicemente ipocrisia? Vero Mieli, Galli della Loggia e Molinari?
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