FEMMINICIDI, LA RETORICA INSOPPORTABILE DI ELLY SCHLEIN: “INSEGNARE L’AFFETTIVITA’ NELLE SCUOLE”

DA REDAZIONE

REDAZIONE

 

Di Paolo Desogus da KULTURJAM –

Sull’onda emotiva della tragedia di Giulia Cecchettin, Elly Schlein propone di inserire  nelle scuole un’ora di affettività. Evidentemente, i ricchi istituti svizzeri che ha frequentato la segretaria Dem non le hanno insegnato la grande dote del silenzio.

Femminicidi, la retorica insopportabile di Elly Schlein

Poteva limitarsi a esprime il suo dolore e la sua indignazione, oppure poteva anche non dire niente. Nessuno pretendeva che intervenisse. E invece no, non solo ha parlato, ma si è persino lanciata – rullo di tamburi – nella proposta di introduzione nelle scuole di un’ora di affettività. Evviva!

Elly Schlein parla, parla, parla. Quando va in tv sembra un’auto senza freni. E qualche volta va a sbattere. Parlare senza fermarsi, pretendere di stare sempre sul pezzo, intervenire sull’onda dell’emozione, come nel caso di ieri dopo la scoperta del corpo di Giulia Cecchettin, è un cattivo segno. È il segno di chi non pensa, non soppesa le parole.

Che idea ha Elly Schlein della scuola? E soprattutto che idea ha della formazione? Per la segretaria del Pd e per molti “progressisti” la scuola è il luogo in cui scaricare le proprie frustrazioni politiche.

Per questi apprendisti stregoni, quando non si ha la soluzione a un problema è la scuola che deve intervenire: il lavoro? Compito della scuola aiutare a trovarlo. Le famiglie sono sempre più frammentate e incapaci di educare? Ci deve pensare la scuola. Siamo una società individualista? La scuola deve educare alla comunità. Lo sport? Se ne deve far carico la scuola. Tutte le questioni più disparate devono trovare soluzione nella scuola.

Riguardo all’affettività e al suo insegnamento va fatto un pensiero a parte. Elly Schlein non lo sa, ma la scuola educa già all’affettività. Lo fa da sempre. Lo fa mettendo insieme ragazzi, ragazze e docenti. Lo fa senza ricorrere a sciocchi modelli moralistici e pseudo edificanti: lo fa con l’insegnamento della lingua, della letteratura e della storia e tanto altro. Lo fa anche educando al silenzio, ma questa lezione evidentemente nelle ricche scuole svizzere di Schlein non è passata.

 

Articolo di Paolo Desogus, dalla redazione di

20 Novembre 2023