SCIOPERO!

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

L’ha detta giusta il segretario generale della UIL Pierpaolo Bombardieri riferendosi a Salvini, uno che non ha lavorato neppure un solo giorno in vita sua di lavoro non dovrebbe parlare e, aggiungo io, non dovrebbe neppure fare il ministro o il segretario di partito. E invece il capitone nazionale sta lì gonfio di rabbia senza capire che la misura è colma e che venerdì il paese si fermerà nonostante le sue minacce di precettazione, i suoi insulti alle organizzazioni sindacali e i suoi ricorsi al Garante.
Se invece di ingozzarsi di salamini e polenta il capitone avesse studiato le lotte dei lavoratori saprebbe che le precettazioni servono soltanto a incrementare l’astensione dal lavoro, perché fatti salvi i servizi di emergenza nessuno può impedire a un lavoratore di mettersi in malattia, di prendere un giorno di ferie o di permesso o addirittura di recarsi in ufficio unicamente per timbrare il cartellino.
Probabilmente il capitone neppure sa che chi sciopera perde il salario e che la precettazione è un ottimo alibi per eliminare anche quel fastidioso inconveniente senza rinunciare all’unico vero obiettivo che non è quello di alzare di qualche punto le percentuali di adesione allo sciopero ma di fermare il paese per esprimere a chi comanda tutto lo schifo e la rabbia accumulati in un anno di menzogne e di passerelle nel vuoto pneumatico di qualsiasi iniziativa economica e sociale.
Sono nervosi a palazzo Chigi, con il compattarsi delle opposizioni cominciano a capire la regola secondo cui si possono prendere in giro poche persone per tanto tempo oppure tante persone per un tempo più breve ma che è impossibile prendere tutti per il sedere a tempo indeterminato.