EGEMONIA SUB-CULTURALE

DI PAOLO DI MIZIO

 

Dalla rubrica “LE LETTERE” di Paolo Di Mizio – dal giornale La Notizia

Ormai la Meloni spadroneggia alla Rai. Ha piazzato solo amici. Con quali risultati, lo vediamo tutti.
Mirta Maselli
via email

 

Gentile lettrice,

sì, c’è un fuggi fuggi generale del pubblico. Quando gli ascolti sono prossimi allo zero (1-2%, meno di un documentario sulle zebre) con programmi che costano milioni di euro, di fatto si gettano nel gabinetto i soldi degli italiani.

Tutto parte dalla ridicola ambizione della premier della Garbatella di ribaltare l’egemonia culturale della sinistra e crearne una della destra, il che è un ossimoro giambrunesco. Anche perché chiamando in Rai amici e famigli esperti di trippa alla romana più che di orizzonti culturali, si cade nell’egemonia sub-culturale, come successo con Avanti popolo di Nunzia De Girolamo, già ministro di Forza Italia e moglie del senatore piddino Francesco Boccia.

Il programma, annunciato con le trombe per la modica cifra di 6,4 milioni di euro (200mila a puntata, mentre quello di Bianca Berlinguer ne costava 80mila), ha esordito nel regno del ridicolo con l’intervista della De Girolamo a suo marito (a quando la suocera?) ed è poi affondato nell’infamia quando la conduttrice ha intervistato la vittima di uno stupro di gruppo a Palermo: la ragazza era esposta a viso scoperto con nome e cognome, mentre la De Girolamo le faceva ascoltare le intercettazioni degli stupratori e le leggeva i commenti sui social. Conclusione: 300 intellettuali hanno firmato una lettera di protesta alla Rai e un esposto all’Agcom per la “violazione dei basilari principi deontologici”.

Ecco servita l’egemonia sub-culturale. Per cosa? Per il 2,7% di audience. Cioè zero.

 

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Paolo Di Mizio 

dalla redazione del giornale

Direttore Gaetano Pedullà

11 Novembre 2023

 

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