SUPERFICIALITA’, UNICA SALVEZZA

DI MARIO PIAZZA

Mario Piazza

 

Lo vediamo tutti i giorni persino per uno spot pubblicitario che lascia il tempo che trova. Qualsiasi argomento è buono per polarizzare le posizioni, per schierarsi da una parte o dall’altra secondo schemi precostituiti che lasciano sempre meno spazio alla tolleranza e alla comprensione delle ragioni dell’altro.
E’ su questi piani inclinati e contrapposti che ormai hanno trovato cittadinanza idee che solo qualche decennio fa avremmo considerato ripugnanti e inammissibili per la nostra cultura democratica, per la nostra dottrina religiosa e per il senso etico che ci era stato tramandato dalle generazioni precedenti.
A parte i nefandi esiti politici di questa stagione di barbarie si acuisce un problema esistenziale a cui non riusciamo a dare una risposta convincente: Che fare quando all’amore, all’affetto, all’amicizia o anche soltanto alla naturale simpatia che ci capita di provare per i nostri simili si sovrappone il disprezzo per ciò che pensano, dicono e fanno?
Si può provare a tirare a campare evitando gli argomenti più spinosi e i confronti seri su ciò che divide tanto profondamente, ma non può durare per sempre. Prima o poi si arriva alla resa dei conti, e più il rapporto è profondo e più sarà inevitabile e doloroso che ognuno se ne vada per la propria strada.  Se vogliamo campare sereni l’unica strada che ci viene offerta è quella che fino a ieri consideravamo un insulto, la via della superficialità.
.
Potrebbe essere un'immagine raffigurante monumento