LA POLONIA VUOLE IL NAZISTA UCRAINO HUN’KA. MITO SS SUL FRONTE OCCIDENTALE

DI ENNIO REMONDINO

 

Dalla redazione di REMOCNTRO

   

Non si placa lo scandalo del nazista ucraino-canadese Jaroslav Hun’ka accolto con una standing ovation al parlamento del Canada alla presenza del presidente dell’Ucraina Zelens’kyj. La dimissioni tardive dello speaker della Camera dei Comuni, o il premier Trudeau, che ha visto nel caso Hun’ka una sorta di propaganda/disinformazione russa.
Peggio, Il mito delle Waffen-SS che non tramonta a Ovest.

Solo inciampo o complicità nascoste?

Non sono bastate le dimissioni dello speaker della Camera dei Comuni Anthony Rota, colpevole di aver invitato il 98enne criminale di guerra che militò volontario nella 14ª divisione Waffen Grenadier delle SS nel conflitto mondiale. «Né sono bastate le (patetiche) scuse dei parlamentari canadesi, convinti di applaudire un genuino combattente per l’indipendenza della propria terra dall’invasore russo», scrive severo Limes. «Scuse che rappresentano una toppa peggiore del buco: l’allora Unione Sovietica era alleata del Canada nella lotta contro la Germania nazista e per questo sostenuta materialmente nella sua avanzata verso ovest».

“E le polemiche sono state rinfocolate da un’uscita poco lucida del primo ministro canadese Justin Trudeau, che ha visto nel caso Hun’ka una sorta di propaganda/disinformazione russa, e per questo divenuto oggetto di sarcasmo persino sui media anglosassoni”.

Riabilitazione “inconsapevole”?

Il triste caso di riabilitazione ‘inconsapevole’ di un criminale nazista ucraino si inserisce nella più ampia crisi diplomatica tra Varsavia e Kiev. Il governo polacco del nazionalista Mateusz Morawiecki non può di certo tollerare gli applausi dell’alleato Zelensky indirizzati a un uccisore conclamato delle genti polacche in Volinia e Galizia orientale (1943-45). Certamente non a poche settimane dalle elezioni parlamentari (15 ottobre), che in un modo o nell’altro designeranno il futuro del Paese.

“A questo punto, essenziale una sintesi dell’analisi di Nicola Guerra, sempre Limes, sul mito delle Waffen-SS che non tramonta a Ovest e sulla sua preoccupante attualità politica”.

Il “soldato politico”

Guerra Le Waffen-SS nascono per volere di Himmler, secondo il quale per completare la rivoluzione nazionalsocialista sarebbe stato necessario sostituire le Forze armate convenzionali con un ordine militare rivoluzionario superiore, ideologicamente preparato e costruito attorno alla figura del ‘soldato politico’, e si avviano massicce campagne di arruolamento con il reclutamento di volontari stranieri. E gli effettivi delle Waffen-SS, circa 900 mila uomini, incorporano volontari cosacchi, musulmani di Bosnia ed Erzegovina, slavi, indiani, caucasici, asiatici, che arriverà a comprendere ben trentasette nazionalità diverse.

Radicalismo politico di destra

Due e diversi, i meccanismi principali di costruzione del mito delle Waffen-SS nelle aree del radicalismo politico di destra. «L’arianesimo in armi che si oppone alle orde barbariche orientali del bolscevismo». Dall’altra l’universo composito di movimenti che mitizzano le Waffen-SS come esercito composto da molteplici lingue, etnie e credo religiosi e quindi incarnazione di un ‘pan-nazionalsocialismo’ e di un europeismo a forti tinte anti-americane.

Ucraina e Battaglione Azov

Dal 2014 la guerra in Ucraina ha portato alla ribalta il battaglione Azov che per ideologia e simbologia si rifà proprio al mito delle Waffen-SS incentrato sul concetto di «crociata contro il bolscevismo» attribuito alla Federazione Russa. Un ipernazionalismo ostile all’identità russa presente in vaste zone del paese. Un processo che, ridisegnando l’identità nazionale, assumono funzione di barriera geopolitica armata all’influenza russa. Truppe come esercito antibolscevico europeo precursore della Nato.

I due opposti miti SS

Questi due opposti miti delle Waffen-SS hanno valenza anche geopolitica. Il caso di Lettonia, Lituania ed Estonia indipendenti dove il mito delle Waffen-SS è stato incentivato per la creazione di un ipernazionalismo etnico. Il 16 marzo in Lettonia viene celebrato il «giorno del ricordo dei legionari», che commemora i volontari lettoni nelle Waffen-SS. Anche in Estonia danno notizia di manifestazioni pubbliche per celebrare i volontari nazionali nelle Waffen-SS.

“Un anticomunismo in assenza di comunismo e, soprattutto, un suprematismo occidentale nei confronti dei paesi ritenuti asiatici e la Nato, vissuta come erede delle Waffen-SS contro la Russia”.

Anche in Finlandia

È importante notare come anche in Finlandia (ora Nato), sia molto popolare la figura di Lauri Törni, soldato finlandese decorato in tre diversi eserciti: quello nazionale, le Waffen-SS e l’esercito americano con il quale trovò la morte durante una missione nel Quang Nam vietnamita. In questo caso un mito delle Waffen-SS prettamente occidentale, filo-americano e antirusso.

Il caso italiano

Casa Pound Italia come formazione più vicina al nazismo. Il conflitto russo-ucraino viene commentato come se non si fosse dissolta l’Unione Sovietica, vi fossero due sole superpotenze che si contendono il mondo, ignorando lo scontro dall’unipolarismo al multipolarismo. E i militanti del movimento postano interventi su Facebook nei quali il battaglione Azov è paragonato ai trecento spartani delle Termopili o alla strenua difesa delle Waffen-SS nella Berlino assediata dai sovietici.

Germania, ritorno a casa

“Nel 2018 uno scandalo travolge la Bundeswehr, la presenza documentata dal MAD (il servizio segreto militare tedesco), di circa cinquecento militari che pur avendo giurato fedeltà alla Bundesrepublik erano fedeli agli ideali del Terzo Reich. Qualche mese prima il caso del tenente Franco Albrecht, diplomato all’Accademia militare francese di Saint Cyr su «strategia di cambiamento politico e sovversione», scoperto a spacciarsi per rifugiato siriano, con attentati per far ricadere la responsabilità sui rifugiati”.

Tra Gladio e Sty Behind

Vario l’orientamento che il mito delle Waffen-SS ha in Germania, la situazione di Italia, Finlandia, paesi baltici e Ucraina è chiaramente di un radicale antirussismo e di filo atlantismo. Una contrapposizione Occidente-Oriente che si traduce in una nuova guerra fredda e un richiamo ad esperienze e strutture come quelle di Stay Behind. Militanti animati dal mito occidentalista delle Waffen-SS e da forte antirussismo e sinofobia che sta entrando nella strategia operativa della Nato.

«Denazificazione» dall’Ucraina vista da Mosca

«Molto ci si è interrogati sull’uso del lessema adoperato da Putin durante il discorso che annunciava l’’operazione militare speciale’ in Ucraina. Non è da escludere che il leader russo facesse riferimento a un crescente uso culturale, militare e geopolitico in senso filoccidentale e pro Nato del mito delle truppe di élite nazionalsocialiste», conclude Nicola Guerra.

Articolo di Ennio Remondino, dalla redazione di

28 Settembre 2023