IL COMPLOTTISMO E’ L’ULTIMA DIFESA DEL GOVERNO

DI GIOACCHINO MUSUMECI

Gioacchino Musumeci

 

Non basta il risibile Donzelli intervistato dal Corriere, si aggiunge il patetico Alessandro Sallusti autore di un pezzo da Nobel del complottismo.
Il giornalista, davanti al disastro politico nazionale, stenta a razionalizzare la congiuntura storica e ipotizza una “concertazione misteriosa” ai danni della Meloni, il cui eventuale fallimento sarebbe speculare a quello di Berlusconi. Nel delirio sallustiano, in cui vale governo/Italia/ italiani/ mentre sarebbe corretto scrivere governo/farsa/spettatori, si legge: “E’ ormai accertato che la caduta del governo Berlusconi fu organizzata a tavolino con una manovra a tenaglia tra poteri politici e finanziari nazionali ed esteri che portò all’innalzamento dello spread a livelli non più sostenibili”.
Ovviamente si tratta di farneticazione accettabile nella dimensione fantasiosa e irreale in cui Berlusconi sapeva governare, ma Silvio trattava la politica come attività ricreativa o funzionale a sé stesso, cioè detto in poche parole l’Italia berlusconiana era un circo equestre in cui sfilavano ministre veline e sudditi prezzolati.
Invece nella dimensione oggettiva la BCE chiese, mediante missiva minatoria inviata da Mario Draghi, che Silvio Berlusconi operasse riforme strutturali per garantire gli investitori, BCE compresa, i quali, data le condotta politica surreale dell’allora premier, non nutrivano alcuna fiducia nell’ipotesi che il governo Berlusconi potesse gestire la crisi del debito Italiano.
I patti erano semplici: la BCE avrebbe sostenuto i nostri titoli purché il premier si fosse assunto le proprie responsabilità. Il che significava dismettere i panni da cicala canterina e rivelare agli italiani che il loro cantore avrebbe dovuto operare quei tagli mostruosi rifiutati per non perdere la reputazione sostenuta con palle spaziali tipo: “Non c’è crisi perché i ristoranti, gli alberghi e gli aerei sono pieni”.
Non ci fu alcuna concertazione di poteri, davanti al diniego del governo le BCE smise di garantire l’acquisto dei nostri titoli, i quali senza l’ombrello BCE precipitarono a livello “ spazzatura”. Nessuno dunque avrebbe acquistato titoli italiani a meno di non applicare tassi di interesse sempre più alti. Arrivati al 5.74%, l’Italia mortificata dal debito non avrebbe onorato gli impegni coi creditori e dunque Berlusconi ciao ciao.
Sallusti, misero come un cagnolino bagnato, parla di complotto ma chi salga al potere in un paese soffocato dal debito, nel sistema di creditori capitalisti, farà i conti con pretese ben più importanti delle cavolate berlusconiane. E non si può criticare il meccanismo BCE se governano Berlusconi o Meloni ma inveire su Giuseppe Conte quando propone programmi che tengano conto dello stato sociale.
Diciamo che Sallusti dovrebbe decidere da che parte stare per non apparire troppo confuso. Dato che il governo Meloni è in panne, Sallusti non ha di meglio che evocare Giorgetti, il quale afferma che l’ultimo aumento dei tassi, idea che non piace a nessuno, rientra nel perimetro del complotto ai danni dell’Italia che, sempre secondo Giorgetti, ha perso così 15 miliardi.
Quanto vittimismo! L’aumento dei tassi è un problema per tutti, non solo per l’Italia.
Il punto è che dalla grande crisi del 2008 l’Italia non ha avuto politici degni del ruolo e il metodo consolidato è consistito nell’operare tagli trasversali ai comparti pubblici più importanti.
Il fenomeno migratorio di cui si parla oggi, è un altro derivato di indebite ingerenze in paesi governati certamente da autocrati ma sfortunatamente schierati contro le prevaricazioni politiche occidentali in casa loro.
Di che vogliamo meravigliarci? Adesso facciamo i conti con la storica politica impersonale italiana.
Sallusti definisce il complotto contro Meloni “ tempesta perfetta” e scrive: “Tra guerra in Ucraina, bomba immigrati e costo del denaro, ci sono tutte le condizioni perché si abbatta la «tempesta perfetta»”.
Peccato che anche in questo caso l’autore si guardi bene dal sottolineare che l’Atlantismo, di cui la premier è fervente sostenitrice, sia tra le cause principali della crisi economica mondiale. Ma guai a dirlo, si rischia la mortificazione per mano di coloro, Sallusti, Berlusconi, Meloni e Salvini compresi, che fino al 23 Febbraio 2022 adoravano o si accordavano con Putin.
Ma so tutti ragazzi! Costruite il blocco navale daje…
Bye bye ridicoli!