NON LI AVEVANO VISTI ARRIVARE

Eppure stanno lì dall’inizio del millennio, e continuano a crescere.

Inizialmente erano 4 nazioni, Russia, Cina, India e Brasile diventate poi 5 nel 2010 con l’adesione del Sud Africa.

Si chiamano BRICS, paesi dalle economie cosiddette emergenti che hanno messo in piedi un accordo commerciale (ma non solo) per contrastare lo strapotere economico dell’occidente, quello che concedeva alla metà della popolazione mondiale che essi rappresentano soltanto un quinto delle risorse finanziarie disponibili.

E’ di ieri la notizia che altri 6 paesi, Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti entreranno nel BRICS dal prossimo gennaio e con tutta probabilità verranno seguiti da parecchi altri.

Se politicamente c’è da arricciare il naso leggendo alcuni di questi nomi, non si può invece che rallegrarsi economicamente, finanziariamente e socialmente per il rafforzamento di un fronte che ha come unico comune denominatore l’opposizione allo strapotere del dollaro a cui noi europei ci siamo gioiosamente assoggettati.

Opporsi alla “dollarizzazione” del pianeta, quella che decide chi mangia e chi no, chi vive in pace e chi crepa in guerra, chi ha diritto di svilupparsi e chi invece dovrà rimanere schiavo per sempre.