NASCOSTI DI GIORNO

DI CLAUDIO KHALED SER

 

Ho sempre odiato la parola “clandestino”.

.
Chiamare un Uomo “clam dies” cioé nascosto di giorno, é una connotazione oltraggiosa, che offende la dignità della persona e gli cuce addosso un clima degradante, umiliante e offensivo.
Nessun rifugiato, nessun richiedente asilo, nessun migrante, nessun profugo è un clandestino.
Nessuna persona che ha timore di essere perseguitata per la sua cittadinanza, la sua appartenenza sociale, la sua sessualità o le sue opinioni politiche, è un clandestino.
Nessuna persona che lascia guerra, povertà, carestie, violenze o persecuzioni, è un clandestino.
E’ così difficile chiamarle PERSONE?
Il razzismo del linguaggio é l’anticamera di quello che poi sfocia negli atti della gente, sempre più insofferente verso tutti coloro che chiedono il nostro aiuto.
Loro vivrebbero di giorno, lo farebbero molto volentieri, ma spesso noi li costringiamo ad essere “clam dies”, rifiutando ogni solidarietà.
Non sono pipistrelli,
sono PERSONE.
.
E piantatela una buona volta di chiamarli “nascosti di giorno”.